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 2014  febbraio 04 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL DISCORSO DI MAPOLITANO A STRASBURGO CONTRO L’AUSTERITà


REPUBBLICA.IT
STRASBURGO - "La messa in discussione dei valori dell’Unione europea è, per la prima volta, il contesto in cui ci si avvia alle prossime elezioni europee. Sarà il momento della verità, perché sono evidenti le ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di vita. Non regge più la politica di austerità a ogni costo, risposta prevalente alla crisi in zona euro".

E’ l’inizio del discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Parlamento europeo di Strasburgo in sessione plenaria, salutato da un apprezzamento convinto che ha messo in un angolo anche il tentativo degli europarlamentari della Lega, tra cui il solito Borghezio, di rovinare il momento inscenando una gazzarra prontamente contenuta.

I parlamentari della Lega hanno indossato magliette ed esposto cartelli con le scritte "No euro", "Euro kills", "Non è il mio presidente". Pochi secondi di trambusto, durante i quali sui leghisti sono piovute bordate di fischi dalle tribune, poi il ritorno all’ordine e la ripresa del discorso di Napolitano, salutata dal caloroso applauso dell’assemblea. Alcune ore più tardi, però, Matteo Salvini, segretario del Carroccio, ha commentato così le contestazioni al capo dello Stato: "Chiunque oggi continui a difendere l’euro è in malafede".
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"Nei 7 anni trascorsi - ha proseguito Napolitano - l’Unione europea ha affrontato una delle prove più dure della sua storia". "La svolta che oggi si auspica non può andare verso la scelta irresponsabile e demagogica di debiti e deficit eccessivi, ma riflettere sul circolo vizioso ormai insorto tra politiche restrittive nel campo della finanza pubblica e arretramento delle economie europee, giunte oggi al bivio tra primi segni di ripresa e rischi di deflazione e di sostanziale stagnazione. Rompere un circolo vizioso è ormai essenziale, c’è una intera generazione alla deriva".

"Si ritiene che una politica di austerità a ogni costo - ha aggiunto Napolitano - non regga più, anche se era servita per il riequilibrio dei conti pubblici e non si poteva sfuggire a una disciplina di bilancio rimasta carente dopo l’introduzione della moneta unica". Ma i cittadini non devono scegliere tra "un’agitazione puramente distruttiva contro l’euro e contro l’Ue" o tra un’Europa che pure "ha mostrato gravi carenze e storture nel suo cammino". Perché le
conseguenze di un abbandono dell’euro sarebbero "traumatiche" e chi le propugna dimostra "un disarmante semplicismo".

Bisogna "vincere dure battaglie politiche contro egoismi e meschinità nazionali, ristrettezze di vedute, calcoli di esperienza e conservatorismi anacronostici, quotidianamente riscontrabili nelle classi dirigenti nazionali", ha avvertito Napolitano, e "bisognerà giungere, come chiede il Parlamento e come prevede il Fiscal Compact, a collocare la governance dell’unione monetaria dentro un quadro istituzionale dell’unione - ha ricordato il capo dello Stato -. Passa di qui un deciso rafforzamento della legittimità democratica del processo decisionale, una questione che si è aggravata nell’opinione generale alimentando fenomeni di distacco e diffidenza verso l’Ue". Perché, "nella crisi di consenso popolare, c’è tutto il peso del malessere economico e sociale che l’Unione non ha evitato, ma anche una grave carenza politica sul piano dell’informazione e del coinvolgimento dei cittadini nella formazione delle scelte dell’Unione".

Ma "la costruzione europea ha ormai delle fondamenta talmente profonde che si è creata una interconnessione così radicata tra le nostre società, tra le nostre istituzioni, e tra i nostri giovani che nulla, nulla, può farci tornare indietro" ha ribadito Napolitano, a cui ha risposto il grande applauso dell’assemblea.

"Una crescita sostenuta e qualificata richiede certamente riforme strutturali, ma richiede in pari tempo un rilancio, oltre che di investimenti privati, di ben mirati investimenti pubblici, al servizio di progetti europei e nazionali" ha detto il presidente della Repubblica, "è necessaria al di là del riferimento a parametri rigidamente intesi, maggiore attenzione alle effettive condizioni di sostenibilità del debito nei vari paesi".

Nel 2013 l’Italia ha fatto "forti e rilevanti sacrifici", ha sottolineato il presidente della Repubblica, rilevando che sul debito pubblico non si può "desistere da una graduale e progressiva riduzione". "E’ un pesante fardello che non può essere caricato sulle generazioni future. Le ricadute in termini di recessione di Pil e domanda interna a causa dei sacrifici sono evidenti, nonostante gli sforzi della Bce di immettere liquidità".

"C’è vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni scorsi" cioè l’Europa dei 28, ha avvertito Napolitano, ma all’Ue "occorre una più forte coesione politica europea, e una più determinata leadership europea".

Al termine del discorso di Napolitano, Martin Schulz ha deplorato la contestazione dei leghisti, fatta "con puro scopo elettorale", cosa che "rappresenta un abuso". Il presidente del Parlamento europeo ha tenuto a evidenziare il "totale isolamento" in cui si sono ritrovati gli esponenti del Carroccio nella loro iniziativa, sottolineando piuttosto gli applausi che "rappresentano la grande maggioranza dei cittadini europei". "Sappiamo che non tutti condividono la sua opinione", ha proseguito Schulz rivolgendosi in italiano al presidente della Repubblica, ma quella piccola minoranza di contrari "non bloccherà il processo di integrazione".

Il capo dello Stato è stato accolto al Parlamento europeo con grandi attenzioni. I vertici dell’assemblea Ue, a partire dal presidente Schulz, hanno riservato al capo dello Stato un cerimoniale fuori dal consueto, con l’alzabandiera dei vessilli italiano ed europeo, mentre la banda suona l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia di Beethoven.

Attenzioni di rilevante valore simbolico, tributo a un uomo politico che, se per per ragioni anagrafiche non può essere associato ai padri fondatori dell’Europa unita, è però una delle voci più alte e convinte dell’europeismo, che oggi risuona nell’intervento durante la sessione plenaria. Una voce, quella di Napolitano, che ha più volte richiamato l’importanza di un’armonizzazione degli sforzi comunitari per vincere la crisi sociale ed economica, battendo le spinte disgreganti dei populismi e degli estremismi nazionalistici. Un sicuro punto di riferimento per la Ue, Napolitano, in vista delle ormai prossime elezioni europee.

Dopo il discorso al Parlamento europeo, nel pomeriggio il capo dello Stato parteciperà alla conferenza per la celebrazione del 30esimo anniversario dell’approvazione del progetto di Trattato costituzionale europeo di Altiero Spinelli. Poi domani mattina Napolitano incontrerà gli eurodeputati italiani appartenenti a tutti i gruppi politici.

DAGOSPIA
1 - NAPOLITANO A STRASBURGO: «BASTA AUSTERITY». I PARLAMENTARI LEGHISTI LO INTERROMPONO
Da "Corriere.it"

Le prossime elezioni europee vanno considerate «come un momento di verità da affrontare fino in fondo», anche perché sono «evidenti le ragioni del disincanto» dei cittadini per «il peggioramento delle condizioni di vita»-: queste le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Strasburgo.
NAPOLITANO A STRASBURGONAPOLITANO A STRASBURGO CLIO E GIORGIO NAPOLITANO CON BERGOGLIO FOTO LAPRESSECLIO E GIORGIO NAPOLITANO CON BERGOGLIO FOTO LAPRESSE

BASTA AUSTERITÀ - «Mai come oggi è stata messa in questione la prosecuzione del cammino intrapreso in Europa. Questo è invece oggi il contesto alla vigilia delle elezioni europee», ha detto il Capo dello Stato, intervenendo al Parlamento europeo. «La sfiducia risiede nel peggioramento delle condizioni di vita nella maggior parte dell’Ue e nell’Eurozona. Il dato emblematico è l’aumento della disoccupazione e l’impennata di quella giovanile, quindi appare naturale che il tema della svolta abbia assunto una principale importanza». «Si ritiene che una politica di austerità a ogni costo - ha aggiunto il Presidente della Repubblica - non regga più, anche se era servita per il riequilibrio dei conti pubblici e non si poteva sfuggire a una disciplina di bilancio rimasta carente dopo l’introduzione della moneta unica».

I SETTE ANNI PIÙ DURI - «Nei 7 anni trascorsi l’Unione europea ha affrontato una delle prove più dure della sua storia». Napolitano ha fatto riferimento a un prima e a un dopo il 2008. «Prima - ha detto il presidente della Repubblica - ci sono state crisi politiche fra gli Stati membri, ma mai come dal 2008 si sono registrate crisi strutturali nelle basi del consenso dei cittadini nei confronti dell’Unione».
GIORGIO NAPOLITANO CON CHECCO ZALONEGIORGIO NAPOLITANO CON CHECCO ZALONE

SALVINI: «NAPOLITANO SENZA VERGOGNA» - Il presidente, durante il suo discorso, è stato contestato da alcuni eurodeputati leghisti, tra cui Mario Borghezio e il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che hanno innalzato dei manifesti con la scritta «Basta euro» e «Euro kills». Il capo dello Stato è stato costretto a interrompere il suo intervento. Dure le parole del segretario federale della Lega Nord, Salvini: «Napolitano senza vergogna, chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie».
GIORGIO NAPOLITANO IN VACANZA IN ALTO ADIGEGIORGIO NAPOLITANO IN VACANZA IN ALTO ADIGE

Pronta è scattata, però, una «contro contestazione» da parte di numerosi settori dell’emiciclo che hanno coperto di fischi e buu i lumbard. Agli eurodeputati leghisti sono stati tolti di mano i cartelli che stavano sventolando. Salvini ha poi dichiarato: «Napolitano senza vergogna, chi ancora difende questo euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro follie».E, adesso, per Matteo Salvini, Mario Borghezio e Mara Bizzotto, potrebbe scattare una sanzione. È quanto prevede il regolamento dell’Europarlamento. I tre eurodeputati rischiano provvedimenti quali l’ammonizione, la sospensione del mandato o dell’indennità di soggiorno.

2 - DEFICIT: NAPOLITANO, STOP RIGIDITA SU PARAMETRI, APERTURA SU MODI E TEMPI CONSOLIDAMENTO
Antonio Pollio Salimbeni per Il Sole 24 Ore Radiocor - Strasburgo, 04 feb - Nei paesi europei c’e bisogno di riforme strutturali ma anche di un rilancio oltreché di investimenti privati e di "investimenti pubblici ben mirati al servizio di progetti europei e nazionali". Per questo "e necessaria al di la del riferimento a parametri rigidamente intesi una maggiore attenzione per le effettive condizioni di sostenibilità del debito in ciascuno paese e, in relazione a ciò, sufficiente apertura sui modi e sui tempi dell’equilibrio finanziario".
UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOMUN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM

Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha posto il problema della maggiore flessibilità nella valutazione del percorso di consolidamento delle finanze pubbliche. Non ha citato espressamente l’Italia, ma e un fatto che entro poche settimane la Commissione europea deve pronunciarsi sul riconoscimento o meno della "clausola degli investimenti" per scontare 0,3-0,4% di deficit/pil nel 2014.

3 - NAPOLITANO: DEPUTATI PD, ORA GOVERNO PRETENDA STOP AUSTERITY
(ANSA) - "Dopo le parole chiare del presidente della Repubblica all’europarlamento contro le politiche restrittive che stanno affossando l’economia italiana, il governo pretenda e ottenga ora uno stop chiaro all’austerity". E’ quanto dichiarano i deputati del Partito democratico Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno.
MATTEO SALVINI COME RENATO POZZETTOMATTEO SALVINI COME RENATO POZZETTO

"Il discorso di Giorgio Napolitano - spiegano i deputati Pd - avrebbero dovuto farlo da tempo il premier Enrico Letta e il ministro Fabrizio Saccomanni. Dal Capo dello Stato arriva una scossa importante e salutare, ora tutto il governo si adegui nell’atteggiamento con l’Unione Europea. Occorre innanzitutto partire dalla ridiscussione del vincolo ormai anacronistico del 3% nel rapporto deficit/pil". "L’unico modo per far scendere l’indebitamento pubblico - aggiungono i deputati democratici - e’ tornare a far salire il Pil. Su questo uno scossone forte deve arrivare dal governo".

4 - NAPOLITANO: CUPERLO, SU AUSTERITA’ PAROLE DI VERITA’
(ANSA) - "Trovo sinceramente imbarazzante la gazzarra provocata dai rappresentanti della Lega a Strasburgo. Non c’e’ molto da commentare. La miglior risposta e’ venuta dalla standing ovation che l’intervento del nostro Capo dello Stato ha ricevuto dal Parlamento europeo. Che, nel merito, ha riconosciuto nelle sue parole la necessita’ di una svolta nelle politiche economiche dei paesi europei: di sola austerita’ si muore e senza politiche espansive che rilancino crescita e occupazione non si uscira’ dalla crisi. Sono affermazioni in cui mi riconosco pienamente". Cosi’ Gianni Cuperlo, leader della minoranza del Pd, commenta il discorso che Giorgio Napolitano ha tenuto al Parlamento europeo di Strasburgo.