t.ci., la Repubblica 4/2/2014, 4 febbraio 2014
CASALINO: «SONO STATO VIOLENTO, MA SE C’È DA LOTTARE IO LOTTO»
«Daria Bignardi la conosco bene. Fu la prima a intervistarmi, appena uscito dal Grande Fratello». È finita comunque malissimo, con la conduttrice delle Invasioni barbariche. Con un post pesantissimo pubblicato sul blog di Beppe Grillo: «Com’è aver sposato il figlio di un assassino?».
Casalino, partiamo dal principio.
«Dopo la partecipazione di Alessandro Di Battista a “Servizio pubblico”, pensiamo alle “Invasioni barbariche”. Conosco Daria da parecchi anni. Voglio una cosa leggera, ma con contenuti politici».
Propone l’intervista a Bignardi.
«E lei mi fa sapere che è contenta. Che sarà un ritratto, come con Renzi. Ci incontriamo nel camerino, lei mi dice: “Tranquillo, nessuna trappola”. D’altra parte, il mio lavoro è questo: proteggere i parlamentari
del M5S».
E infatti non c’è stata alcuna trappola.
«E invece sì. Chiedo chi sarà l’ospite successivo, mi dicono Augias. Parlerà del suo libro, mi assicurano. Poi iniziano ad arrivarmi milioni di sms. Scendo negli studi, chiedo agli autori, mi tranquillizzano. E invece Augias sostiene che il Movimento esprime un “fascismo inconsapevole”. Subito dopo aver parlato delle vecchie simpatie fasciste del papà di Alessandro!».
Scusi, ma lei vuole decidere anche le domande per gli altri ospiti?
«Magari uno non va, evitando un contesto non consono».
Le domande fanno parte del giornalismo.
«Per carità, io capisco che il padre di Alessandro era intervenuto a Radio 24. Ma chiedere quattro volte “come ti sentivi a scuola, figlio di un papà fascista”... Io so che alla fine tutto questo ha fatto soffrire Alessandro e anche il padre. E intanto, prima della trasmissione, vedo il marito della Bignardi e presumo che gli stia suggerendo le cose da chiedere».
Ma si rende conto di quel che sta dicendo?
«Comunque, io le mando un sms per dirle: “Se ti invito per parlare di te e poi ti chiedo di tuo suocero, come la prendi?” Ho utilizzato il suo metro. E dire che l’avevo vista a marzo e mi sembrava molto positiva, quasi grillina. Pronta a raccontare il Movimento in modo giusto».
Quindi lei vorrebbe un ufficio stampa al posto di una conduttrice?
«Il mio messaggio era violento, ma era per farle capire come lo erano i suoi messaggi. È stato un paradosso, non avrei mai messo in mezzo il suocero. Ma ricordi: sono un attivista e un professionista, ma prima di tutto attivista. Se c’è da lottare, lotto».
L’hanno criticata tutti, anche Letta. Tutti matti?
«Siamo in pieno bipolarismo: noi contro la casta. E la casta si difende. Letta si occupi dei problemi del Paese».