S.Bel., Il Sole 24 Ore 4/2/2014, 4 febbraio 2014
I LINGOTTI DI BANKITALIA NON ABITANO (SOLO) QUI
L’oro delle riserve auree non rientra nella rivalutazione delle quote di Bankitalia e quindi resta di sua proprietà, non certo degli istituti di credito. Il chiarimento offerto dal governatore Ignazio Visco era doveroso, dopo la lunga serie di «malintesi» sulla riforma appena varata dal Parlamento. Oltre a svelare il segreto di Pulcinella, Visco ha però finalmente alzato il velo anche su un dettaglio rimasto a lungo tabù: la dislocazione dei lingotti. Una parte sono «qui sotto» – ovvero nei caveaux di via Nazionale – e il resto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Svizzera. In quali proporzioni non è dato sapere. Adesso è però chiaro che se l’Italia fosse tentata dal seguire le orme della Germania, che sta rimpatriando un terzo delle sue riserve, incontrerebbe le stesse difficoltà. La Bundesbank di recente ha ammesso che l’operazione avviata un anno fa procede molto a rilento, soprattutto per i lingotti restituiti dalla Federal Reserve. I complottisti si mettano il cuore in pace: l’oro tedesco non è sparito. Però era custodito in barre che non corrispondono alle specifiche del London Good Delivery. Pertanto Berlino deve farle ri-fondere, una per una. Con grande pazienza e soprattutto a caro prezzo. (S.Bel.)