Serena Danna, Corriere della Sera 4/2/2014, 4 febbraio 2014
SUL WEB ALLA RICERCA DEI CUGINI PERDUTI
Il giornalista A.J. Jacobs ha abituato i suoi lettori alle esperienze più esilaranti. Nel 2003 ha letto i 32 volumi dell’Enciclopedia Britannica riportando in un libro quello che di significativo aveva imparato in ogni voce. Nel 2005 ha provato l’esperienza della «vita in outsourcing» delegando qualsiasi attività (compreso litigare con la moglie) a un assistente indiano per settimane.
Il nuovo obiettivo della firma di Esquire è ricostruire la sua rete familiare diffusa e invitare i parenti in vita a una mega riunione nel 2015 a New York. Al meeting non saranno invitati solo i parenti più o meno diretti, ma tutti i collegamenti familiari che Jacobs sta ricostruendo grazie al sito Geni.com. Tra questi: l’attrice Gwyneth Paltrow, il musicista Quincy Jones e l’ex sindaco di New York Michael R. Bloomberg.
Geni.com è una delle innumerevoli piattaforme online che disegnano l’ albero genealogico delle persone in maniera semplice e a basso costo. Basta indicare una quantità anche piccola di parenti — si parte con quattro — perché un algoritmo individui i nomi che ricorrono in tutti gli alberi presenti online. Naturalmente, più aumentano i rami, più aumentano i cugini globali. Jacobs, ad esempio, ha scoperto che il pittore Jackson Pollock è a solo 26 tronchi di distanza, mentre — con rammarico — ha realizzato di non avere connessioni con lo scienziato Stephen Hawking.
Quella che era un’attività da ricercatori e appassionati di una certa età, è diventata grazie a internet una pratica semplicissima e alla portata di (quasi) tutti. Anche gli accademici, che fino a qualche tempo fa storcevano il naso davanti a siti come MyHeritage.com e FindMyPast.com, sono costretti a fare i conti con i contenitori più completi di dati genealogici. L’ultimo caso riguarda il Massachusetts Institute of Technology di Boston che, per il progetto FamiLinx, l’albero genealogico più grande del mondo (arriva fino al XV secolo), ha utilizzato il database di Geni.com.
Nella maggior parte dei casi, sono i lettori a fornire — modello Wikipedia — il materiale ai siti, compresi certificati, fotografie e documenti che attestino le radici. Come nel caso dell’enciclopedia online, l’assenza di esperti può ampliare i margini di errore. Tuttavia Jacobs non ne sembra preoccupato, anzi intravede nella creazione di una enorme famiglia allargata la soluzione di alcuni problemi dell’umanità: dal conoscere finalmente le proprie radici (magari sotto forma di una comoda infografica) ai benefici che il ritrovarsi tutti cugini potrebbe avere sulle relazioni umane: «Noto che sono molto più caloroso con le persone quando scopro che sono miei cugini lontani», ha scritto sul New York Times .
Si potrebbe puntare sull’attitudine universale di privilegiare i parenti per vedere nei siti di genealogia una risorsa per migliorare la specie. E, nel frattempo, risolvere con un cugino dell’Ohio e con una della tribù dei Mursi, il crescente problema della crisi della famiglia in Occidente.
La morale in quella che è già diventata una delle più grandi operazioni di recupero della memoria individuale e collettiva veicolate dal web arriva dalla chiesa dei mormoni. Uno dei pilastri della religione di Mormon sta proprio nella ricerca degli antenati: in base alla dottrina, solo «la famiglia eterna» può sopravvivere alla morte dei singoli.
Non è un caso se due dei più importanti siti — Ancestry.com e FamilySearch.org — nascono infatti dalla comunità mormone. Thomas MacEntee, genealogista molto popolare nei forum dedicati, definisce Salt Lake City, capitale mormone d’America, la «Mecca della ricerca storica familiare». È lì che nel 1894 la Genealogical Society of Utah fondò la Biblioteca di storia della «Chiesa di Gesù cristo dei mormoni e della sua famiglia», la più grande biblioteca al mondo sulle parentele. «La genealogia — ha detto MacEntee al sito The Verge — è un’industria completamente rilanciata dal web. I tradizionali depositari degli archivi e delle registrazioni cittadine, chiese e governi locali, non hanno i fondi per catalogare e digitalizzare tutto». Ed è grazie ai certificati di nascita e morte online che si scoprono tutti i cugini del mondo.
Serena Danna
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