Fulmini 5/2/2014, 5 febbraio 2014
CICORIA
«Se a un grande chef dai solo cicoria e uno spicchio d’aglio ti può fare solo il cicorione, mica i miracoli… Difficile criticare Mazzarri, la verità è che allena una squadra modesta» (Paolo Bonolis, grande tifoso interista).
GELATO «Lo so che il football, qui a Napoli, non è solo sport. Quest’estate a Pompei mia figlia chiese un gelato, mi fermai e mi ritrovai cinquanta persone che mi abbracciavano. È bello, ma fin quando sono quattro o cinque…» (Rafa Benitez).
CRISI «Quest’estate in tanti mi chiedevano: “Ma torni davvero in Italia?”. Lì c’è la crisi, occhio”. E io rispondevo sempre: “Ma quale crisi! Voglio tornare in nazionale e giocare il Mondiale in Brasile”» (Maicon).
FALEGNAME «Seguo il tennis, mi piace Federer perché è una stella ma non fa l’arrogante. E sì, il calcio lo seguo sempre: mi piace il Bayern e Ribery, ma anche Francesco Totti. Un altoatesino per il capitano? Certo, è uno che non ha mai cambiato maglia e fa squadra. Se nasci falegname, falegname rimani. Per me è la mia slitta lo scalpello» (Dominik Fischnaller, nuovo talento dello slittino azzurro).
BAFFI «I baffi? Li ho fatti crescere da un mese per mettere alle spalle un periodo negativo: portano bene. Giocare le Coppe è il mio sogno e per questo traguardo farei di tutto: se andiamo in Europa li taglio» (l’esterno dell’Atalanta Giacomo Bonaventura).
SBERLA «Noi snowboarder non siamo la versione invernale di Un mercoledì da leoni. È una leggenda da sfatare. Restiamo dei ragazzi capaci di essere amici e di far festa, saliamo insieme agli avversari in seggiovia e ci parliamo, poi magari in gara mi becco una sberla o una spallata proprio da quello con cui ho fraternizzato» (Omar Visintin).
FALLITI «Il problema di noi italiani è che pensiamo sempre al quotidiano. Mai al domani. In Inghilterra ho imparato tanto: loro programmano, valutano come saranno le cose tra dieci anni. Allora si organizzano, dettano delle regole precise e le seguono. Chi sbaglia, si assume le sue responsabilità. E paga. Se perdono non fanno drammi, non si accusano l’uno con l’altro. Pensano a risolvere il problema. Invece noi se vinciamo siamo eroi, se perdiamo dei falliti» (Martín Castrogiovanni).
ORGOGLIO «Il judo è una disciplina tremenda, perché la sconfitta ti ferisce nell’orgoglio, l’avversario ti ha messo le mani addosso, ti ha picchiato» (Pino Maddaloni, medaglia d’oro a Sydney 2000).