4 febbraio 2014
NUOVI IL DELITTO
Giovane iraniana uccisa, fermati due indiani Il corpo della ragazza portato in trolley a Venezia La 29enne, studentessa all’Accademia di Brera, sarebbe morta per asfissia, forse provocata da un cuscino Sono una cameriera di 30 anni, Gagandeep Kaur, e un portiere d’albergo di 29, Rajeshwar Singh, i presunti assassini della 30enne iraniana studentessa dell’Accademia delle belle arti di Brera Mahtab Savoji, il cui cadavere è stato trovato una settimana fa nelle acque del Lido di Venezia. La coppia, entrambi indiani da qualche tempo a Milano, condivideva con la vittima un appartamento in via Pericle, nei dintorni di viale Monza. La ragazza, proprio lunedì scorso, avrebbe dovuto abbandonare la casa in condivisione e trasferirsi da un’amica perché, come lei stessa aveva raccontato, non aveva un buon rapporto con i coinquilini. Sembra, ma si tratta ancora solo di un’ipotesi investigativa, che il ragazzo 29enne in passato abbia anche tentato un approccio sessuale nei confronti della vittima. IL CORPO IN UN TROLLEY - La ragazza, secondo i risultati delle indagini delle squadre mobili di Milano, guidata da Alessandro Giuliano, e Venezia, diretta da Marco Odorisio, hanno chiarito che la studentessa è stata uccisa lunedì scorso intorno alle 14 nell’appartamento di Milano. Poi il corpo è stato rinchiuso in un trolley e portato prima a Lecco, dove i due volevano sbarazzarsi del cadavere nel lago, poi visto che erano presenti troppe persone trasportato in treno al Lido di Venezia. Il 29enne portiere d’albergo conosceva la città lagunare perché in passato aveva lavorato in un hotel, per questo i due hanno deciso di portare il corpo fino in Veneto. La coppia è stata incastrata anche grazie ai filmati delle telecamere della stazione di Venezia, dove si vedono i due con il trolley, e anche grazie alla testimonianza di un tassista che ha riconosciuto i due come la coppia che nella giornata di lunedì aveva riaccompagnato a Milano in taxi: una corsa da piazzale Roma a Venezia a piazzale Loreto a Milano. UCCISA PER ASFISSIA - Il corpo della studentessa è stato scoperto solo nella notte tra lunedì e martedì. Sul cadavere non c’erano segni di violenza e secondo il medico legale la 30enne sarebbe stata uccisa per asfissia, forse con un cuscino. I due giovani indiani avevano presentato denuncia di scomparsa in questura a Milano durante la giornata di martedì. In un primo tempo avevano detto che Mahtab era rimasta in casa fino a lunedì intorno alle 10,30 quando loro l’avevano salutata mentre faceva colazione ed erano usciti per fare alcune spese. Una versione che non ha retto davanti alle intercettazioni telefoniche e al fatto che i due indiani avevano spento i cellulari per diverse ore proprio a ridosso del delitto e dell’occultamento del cadavere. I due, risentiti ieri in questura, hanno detto che avevano trovato morta la ragazza al loro risveglio, che Mahtab aveva bevuto molto e che per paura avevano deciso di sbarazzarsi del corpo. Versione smentita dalle indagini lampo della polizia. Per questo è scattato il fermo per omicidio volontario e occultamento di cadavere. 03 febbraio 2014 © RIPRODUZIONE RISERVATA]
Giovane uccisa e messa dentro una valigia
da Milano a Venezia: 2 amici confessano
Trasportata in treno dentro un trolley, poi gettata in un canale. All’origine dell’omicidio avvenuto in un appartamento milanese un approccio rifiutato
Milano
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Mahtab Savoji, trovata morta al Lido
VENEZIA - Strangolata, spogliata, messa dentro un trolley e portata da Milano a Venezia in treno. Risolto il giallo della giovane iraniana Mahtab Savoji, 31 anni, studentessa all’Accademia di Brera, trovata in un canale del Lido di Venezia la mattina del 28 gennaio. Sono stati fermati i due coinquilini milanesi di nazionalità indiana che vivevano con lei in un appartamento di Via Pericle a Milano. Lei, 30enne cameriera in un albergo, e lui 29enne portiere in un altro albergo, sempre di Milano. Accusati di omicidio volontario e di occultamento di cadavere, i due, dopo aver gettato il corpo in acqua a Venezia avevano fatto ritorno con un taxi, spendendo 500 euro per la corsa.
Forse si nasconde in un approccio rifiutato il movente dell’omicidio. Rajeshwar Singh, 29, fermato assieme alla fidanzata Gagandeep Kaur, 30, entrambi indiani, aveva fatto delle avance alla vittima, che lo aveva respinto. Quando il corpo, nudo, venne trovato nel canale al Lido, con solo una collana al collo, la polizia temette che sarebbe finita per diventare un «cold case». L’autopsia stabilì che la donna era stata strangolata e poi gettata in acqua. Uccisa il giorno prima del ritrovamento, intorno alle 14. Le impronte digitali hanno portato poi a identificare la donna, una costumista conosciuta nel suo paese che era ritornata in Italia due mesi fa per fare un corso di specializzazione all’Accademia di Brera.
Condivideva una stanza con la coppia indiana, che in Questura a Milano ha detto di aver lasciato Mahtab a letto che stava ancora dormendo. Quel giorno la vittima avrebbe dovuto lasciare la stanza per trasferirsi da una connazionale. Però le telecamere a circuito chiuso della stazione ferroviaria veneziana ha immortalato i due indiani con un trolley e la testimonianza di un tassista lagunare ha chiarito che poco prima di mezzanotte del 27 gennaio i due stranieri gli avevano dato 500 euro per portarli fino a piazzale Loreto. Data la piega che le indagini stava prendendo, i due indagati si sono presentati alla «mobile» con un avvocato riferendo di aver trovato Mahtab morta perchè «aveva bevuto tanto whisky», non sapendo che era stata già accertata la causa della morte per strangolamento.
Così, messi alle strette dai poliziotti i due sono crollati e hanno confessato, riferendo tra l’altro di essere andati in treno a Lecco, con il cadavere della donna nascosto nel trolley, perché senza patente e senza auto, pensando di gettare il corpo nel lago, ma di aver desistito per la presenza di troppa gente in quella località. Così hanno deciso di spostarsi a Venezia, scaricando in laguna il corpo, pensando di essere al sicuro e di non venire mai scoperti. Ma le tracce che avevano lasciato dietro di loro erano troppe e alle due «Mobili» è bastato ricomporre il puzzle per chiudere il caso.
03 febbraio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DELITTO
Giovane iraniana uccisa, fermati due indiani
Il corpo della ragazza portato in trolley a Venezia
La 29enne, studentessa all’Accademia di Brera, sarebbe morta per asfissia, forse provocata da un cuscino
Sono una cameriera di 30 anni, Gagandeep Kaur, e un portiere d’albergo di 29, Rajeshwar Singh, i presunti assassini della 30enne iraniana studentessa dell’Accademia delle belle arti di Brera Mahtab Savoji, il cui cadavere è stato trovato una settimana fa nelle acque del Lido di Venezia. La coppia, entrambi indiani da qualche tempo a Milano, condivideva con la vittima un appartamento in via Pericle, nei dintorni di viale Monza. La ragazza, proprio lunedì scorso, avrebbe dovuto abbandonare la casa in condivisione e trasferirsi da un’amica perché, come lei stessa aveva raccontato, non aveva un buon rapporto con i coinquilini. Sembra, ma si tratta ancora solo di un’ipotesi investigativa, che il ragazzo 29enne in passato abbia anche tentato un approccio sessuale nei confronti della vittima.
IL CORPO IN UN TROLLEY - La ragazza, secondo i risultati delle indagini delle squadre mobili di Milano, guidata da Alessandro Giuliano, e Venezia, diretta da Marco Odorisio, hanno chiarito che la studentessa è stata uccisa lunedì scorso intorno alle 14 nell’appartamento di Milano. Poi il corpo è stato rinchiuso in un trolley e portato prima a Lecco, dove i due volevano sbarazzarsi del cadavere nel lago, poi visto che erano presenti troppe persone trasportato in treno al Lido di Venezia. Il 29enne portiere d’albergo conosceva la città lagunare perché in passato aveva lavorato in un hotel, per questo i due hanno deciso di portare il corpo fino in Veneto. La coppia è stata incastrata anche grazie ai filmati delle telecamere della stazione di Venezia, dove si vedono i due con il trolley, e anche grazie alla testimonianza di un tassista che ha riconosciuto i due come la coppia che nella giornata di lunedì aveva riaccompagnato a Milano in taxi: una corsa da piazzale Roma a Venezia a piazzale Loreto a Milano.
UCCISA PER ASFISSIA - Il corpo della studentessa è stato scoperto solo nella notte tra lunedì e martedì. Sul cadavere non c’erano segni di violenza e secondo il medico legale la 30enne sarebbe stata uccisa per asfissia, forse con un cuscino. I due giovani indiani avevano presentato denuncia di scomparsa in questura a Milano durante la giornata di martedì. In un primo tempo avevano detto che Mahtab era rimasta in casa fino a lunedì intorno alle 10,30 quando loro l’avevano salutata mentre faceva colazione ed erano usciti per fare alcune spese. Una versione che non ha retto davanti alle intercettazioni telefoniche e al fatto che i due indiani avevano spento i cellulari per diverse ore proprio a ridosso del delitto e dell’occultamento del cadavere. I due, risentiti ieri in questura, hanno detto che avevano trovato morta la ragazza al loro risveglio, che Mahtab aveva bevuto molto e che per paura avevano deciso di sbarazzarsi del corpo. Versione smentita dalle indagini lampo della polizia. Per questo è scattato il fermo per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
03 febbraio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA