Affari&Finanza 3/2/2014, 3 febbraio 2014
HAKUNA MATATA LA “CHARITY” PER I BAMBINI DELLA TANZANIA
Come il suo principale azionista Chris Hohn, che come fondatore e gestore di The Children Investment Fund destina una quota degli utili del fondo alla Fondazione The Children’s Investment Fund Foundation, anche Davide Serra insieme alla moglie Anna nell’aprile 2011 ha costituito la Fondazione Hakuna Matata. Grazie alla passione dei due missionari italiani Don Tarcisio Moreschi e Fausta Pina, Hakuna Matata è impegnata nel sostegno finanziario e logistico di iniziative di assistenza agli orfani e alle famiglie in difficoltà in oltre 65 villaggi della Tanzania Centrale che interessano complessivamente 110.000 persone. Nella lettera di fine 2013 diretta ai propri investitori e conoscenti, Serra parla di Hakuna Matata come di una realtà in continua crescita. Lo scorso anno la fondazione ha cominciato a lavorare su due nuovi progetti, una nuova scuola a Illembula e il completamento della costruzione di una scuola secondaria a Ikelu. «Il fatto distintivo di Hakuna Matata è il comune riconoscimento che abbiamo zero costi di infrastruttura e così il 100% delle risorse donate va direttamente a favore dei nostri bambini», scrive Serra. Aggiungendo particolari che confermano la sua abilità nel coinvolgere i clienti del suo business tradizionale anche in attività collaterali come la fondazione. «Morgan Stanley e Santander hanno contribuito ad Hakuna Matata nel 2013. Come faccio ogni anno io personalmente raddoppierò qualsiasi donazione: se voi donate un dollaro, io ne metterò due». Stile aggressivo come il suo mentore Hohn che con The Children Fund nell’ottobre 2013 ha creato un po’ di scompiglio acquistando il 5,8% della privatizzanda Royal Mail, le cui azioni nelle intenzioni del governo dovevano andare solo a investitori di lungo periodo come i fondi pensione. Hohn è invece considerato un investitore speculativo che nel corso degli anni Duemila ha messo a segno diversi investimenti di successo. Se Serra seguirà il suo esempio potremmo trovare Algebris tra gli azionisti delle Poste quando questa verrà privatizzata.