Carlo Tecce, Il Fatto Quotidiano 2/2/2014, 2 febbraio 2014
“ARRAPATO DALLE PREFERENZE”
Claudio Scajola finirà nell’ufficio di presidenza di Forza Italia, un ordine al merito per fedeli e devoti a Silvio Berlusconi, 36 posti esclusivi. L’ex ministro fa il vago, deve sapere. Oppure, qualcuno l’ha scelto e non può sapere. Solito dilemma da Scajola: “Non mi risulta e poi mi trova impreparato”.
Perché?
Che ore sono?
Le 13.
E io mio vergogno.
Non sia così severo con se stesso.
Mi becca in accappatoio, sto facendo la doccia. Di solito la faccio alle 7.
Sta per tornare in politica, ammetta, e lo desidera.
Adesso ho voglia soltanto di farmi tre giorni di vacanza con una donna e preciso si tratta di mia moglie. Di questi tempi.
Ha dichiarato che una candidatura europea la eccita.
Le preferenze sono uno stimolo, arrapano perché così posso misurare il mio valore.
E quante ne vale?
Dopo quattro anni di merda, posso rifare politica e capire chi crede in me.
Vuole anche un incarico nel partito?
Vediamo, decide Berlusconi e ora non c’è nulla di concreto. Io sono sempre schietto o stronzo.
Oggi, risposte da stronzo.
Un po’ sì, sono stato stronzo. Però mi perdoni: devo vestirmi.
Ultimissima domanda: i vescovi le consigliano di vendere la casa e dare i soldi in beneficenza.
Sono affari miei.