Antonella Baccaro, Corriere della Sera 2/2/2014, 2 febbraio 2014
CONFLITTO DI INTERESSI, I MANAGER PUBBLICI IN BILICO
ROMA — Bisognerà capire molto bene in cosa consiste l’obbligo di «esclusività» cui il governo intende sottoporre, con un disegno di legge di prossima emanazione, presidenti e amministratori di «enti pubblici nazionali». Perché l’ambito in cui il provvedimento vuole incidere appare ora molto ampio e le ricadute possono essere anche paradossali.
Prima di tutto: cosa s’intende per enti pubblici nazionali»? Il termine è molto generico e può comprendere dall’Agenzia delle Entrate all’Unione italiana di tiro a segno. I limiti dovranno riguardare solo gli enti di natura economica? Tra gli enti pubblici rientrano 77 tra università, istituti e scuole, vigilati dall’Istruzione, come anche quattro consorzi e 22 enti-parco sotto l’egida dell’Ambiente e 24 autorità portuali controllate dalle Infrastrutture. Per non parlare delle accademie sotto i Beni culturali: da quella della Crusca a quella dei Lincei. Qual è il discrimine?
Secondo le prime anticipazioni di Palazzo Chigi, il nuovo criterio verrà applicato solo agli «enti di notevole rilevanza». In particolare, si prevede che «in relazione all’importanza degli enti e alla loro sfera di attività, presidente e amministratori non potranno rivestire la carica di amministratori o componenti degli organi di controllo e revisione in enti e società né esercitare attività imprenditoriali o commerciali o intrattenere rapporti di lavoro». Allo stesso modo è previsto che «il presidente e gli amministratori non possano esercitare attività professionale o di consulenza, in materie connesse con l’ambito di competenza dell’Ente di appartenenza».
Ora, spulciando tra le poltrone già occupate che, come ha precisato il premier, non saranno risparmiate dal nuovo disegno di legge, e incrociando le visure camerali, sorgono altri interrogativi: Attilio Befera , direttore dell’Agenzia delle Entrate è anche presidente del cda di Equitalia, la società di riscossione. Il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi è anche consigliere della società pubblica d’informatica Sogei. Bisogna chiarire se gli incarichi esercitati in ambiti contigui possano considerarsi incompatibili.
Un altro dubbio da sciogliere è se si dovrà tenere conto anche degli incarichi precedentemente ricoperti: il presidente dell’Inail, Massimo De Felice , ad esempio, fu accolto da un’interrogazione parlamentare per essere stato consigliere di amministrazione di Intesa Vita, membro dell’organismo di vigilanza di Alleanza assicurazioni, oltre ad aver svolto attività di consulenza presso numerose compagnie. Attualmente De Felice risulta essere vicepresidente del consiglio direttivo di Uni (ente nazionale italiano di Unificazione) oltre a mantenere la cattedra
alla «Sapienza» di Roma in Matematica finanziaria. L’incarico cattedratico può essere compatibile con quello in ente pubblico? Perché anche il presidente di Isfol, Pietro Antonio Varesi, è ordinario di Diritto del lavoro alla Cattolica di Piacenza e il presidente dell’Ansv (sicurezza volo), Bruno Franchi , insegna diritto aeronautico a Modena.
Più chiaro il caso dell’Enit, l’ente per il turismo, dove il presidente Pier Luigi Celli risulta essere consigliere di Aeroporti di Roma e membro del comitato esecutivo di Illy Caffè. Sul sito dell’Aci il presidente Angelo Sticchi Damiani dichiara di essere consigliere del Coni da cui ha ricevuto un emolumento di 3.844 euro, ma le visure lo danno anche consigliere del Consorzio calcolo e ricerca internazionale e di due società. E ancora, al Coni il presidente Giovanni Malagò risulta essere consigliere di Samocar, amministratore e presidente di Samofin, presidente di Mo.Ma line, amministratore di Gl investimenti, consigliere della Fondazione musica per Roma e socio di tre aziende. Al Cnr il presidente Luigi Nicolais è socio di «One», società che gestisce brevetti. Così come l’Ente Nazionale per il Microcredito è presieduto da Mario Baccini che è anche socio unico della società immobiliare Roberta srl: dovrà lasciare? E che dire del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello , che guida anche una cooperativa di Cuneo, l’ente mutualistico Enpav, il Centro estero Alpi del mare e altre quattro società, essendo consigliere in altre sei e persino presidente del consiglio direttivo della Banda di Mondovì?