Cristina Mochi, il Venerdì 31/1/2014, 31 gennaio 2014
NUMERO VERDE – [20 MILIONI]
Sono, in euro, i danni causati ogni anno dalle nutrie ai campi coltivati italiani. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti, e si basa su uno studio dell’Università di Pavia, secondo cui non solo le nutrie fanno razzia nei campi di cereali, ma, costruendo le loro tane, scavano gallerie che rendono le sponde dei corsi d’acqua fragili e cedevoli. Insomma, la responsabilità del dissesto idrogeologico italiano sarebbe anche di questo roditore che, importato negli anni 30 dall’America meridionale per farne pellicce (di «castorino»), sfuggito agli allevamenti ha colonizzato Nord e Centro Italia, e oggi è presente su oltre 6 milioni di ettari di terreno. Il più grande consumatore di suolo, con 90 ettari al giorno, non è però la nutria ma l’uomo, replica il Wwf. L’associazione ritiene anche poco credibile che le nutrie riescano a provocare crolli ed esondazioni: lungo il Po e i suoi affluenti, per esempio, gli argini sono rinforzati con lastre di cemento che scendono fino a 10-20 metri di profondità.