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 2014  gennaio 31 Venerdì calendario

I POLITICI INGLESI, PER VANITÀ VOGLIONO BRONZI E RITRATTI


Per conquistare un posto nella storia i politici britannici hanno speso migliaia di sterline dalle casse pubbliche. In quello che il Guardian ha definito severamente «progetto vanità», parlamentari più o meno noti si sono fatti immortalare in ritratti e statue costati circa 250 mila sterline (300 mila euro). Nella Gran Bretagna che sta vivendo ancora l’austerity voluta dai conservatori del premier David Cameron questo investimento per i posteri non poteva che causare forti critiche. Prima di tutto perché accanto a statisti e primi ministri sono finiti anche personaggi di cui difficilmente ci si ricorderà nel corso della prossima legislatura.
L’elenco di opere d’arte che hanno ingrandito la Art Collection di Westminster è lungo: 21 politici sono arrivati fra il 2000 e il 2010, con un costo fra le 7mila e le 9mila sterline per ciascun «tributo ». Nella collezione si può trovare l’ex premier Tony Blair, in un trittico coi leader dell’opposizione pagato 6mila sterline. E c’è anche il criticato John Bercow, presidente della Camera, per il quale sono state spese 22mila sterline. Non mancano le statue, come quella di bronzo, a grandezza naturale, realizzata dall’artista Antony Dufort per Margaret Thatcher. L’omaggio alla Lady di Ferro, inaugurato nel 2007, è costato oltre 11 mila pound, scontentado quei contribuenti che non volevano celebrare la controversa statista scomparsa l’anno scorso. Soprattutto se si pensa che l’autore dell’opera aveva già dato forma bronzea a un minatore del Nottinghamshire, membro della categoria che sostenne negli anni Ottanta uno storico scontro sindacale con la prima donna di Downing Street. Anche per il suo successore, John Major, è stato scelto il bronzo, un busto nel suo caso: 6 mila sterline. E se, nel bene o nel male, la Thatcher ha fatto la storia del Regno Unito, lo stesso non si può dire per altri politici. Lasciano dubbi i soldi sborsati per i leader Libdem, fra cui Menzies Campbell, alla guida del partito per un solo anno. Infatti, le proteste non mancano. «Si può capire il ritratto di un primo ministro o di uno Speaker dei Comuni, ma altri non convincono» ha detto Jonathan Isaby, responsabile di TaxPayers’ Alliance, associazione a difesa dei contribuenti. «Le fotografie sono talmente più economiche che i politici devono pensarci due volte prima di spendere i nostri soldi per immortalare se stessi su tela, o addirittura in bronzo». La Camera si è però difesa. In una nota ha affermato che negli ultimi anni il bilancio per l’acquisizione di tali opere d’arte è stato ridotto, a causa dell’austerity. E sembra mutato anche l’atteggiamento dei deputati. La vice leader del Labour Harriet Harman ha bloccato nel 2012 il suo ritratto dopo aver appreso quanto sarebbe costato.