Carola Frediani, L’Espresso 31/1/2014, 31 gennaio 2014
BITCOIN AL BANCOMAT
A Vancouver c’è un café dove si può fare colazione e poi decidere di ritirare dei dollari da un bancomat prelevandoli dal proprio conto in bitcoin. Oppure di scambiare per la prima volta dei soldi per la criptomoneta più popolare della Rete, dopo aver aperto un portafoglio digitale seduta stante, e infine andarsene con un codice stampato su un foglietto di carta. Il primo bancomat al mondo per bitcoin - la moneta elettronica sganciata da Stati e basata su un sistema distribuito di computer - ha aperto ad ottobre in Canada. Ed è stato un successo. Nei primi 30 giorni di utilizzo ha totalizzato più di 1.500 transazioni, di cui il 30 per cento eseguite da utenti alle prime armi, che non avevano mai usato la valuta digitale. Le macchine hanno un sistema di identificazione biometrico - attraverso la lettura del palmo della mano - e permettono sia di comprare che di vendere bitcoin, ritirando in un caso la stampa di un codice, nell’altro dollari in contanti. Ora la casa produttrice del bancomat, la Robocoin, ha annunciato due nuove macchine dirette a Taiwan e Hong Kong. Ma entro marzo ne sono previste una quarantina anche tra Europa e Nord America.