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 2014  gennaio 31 Venerdì calendario

Sono ancora gli immigrati a salvar­ci dall’inverno demografico. No­nostante, causa crisi, siano più svantaggiati per casa, scuola e lavoro ri­spetto agli italiani

Sono ancora gli immigrati a salvar­ci dall’inverno demografico. No­nostante, causa crisi, siano più svantaggiati per casa, scuola e lavoro ri­spetto agli italiani. L’immigrazione è costante, ma non cresce numericamente, sostiene il Rapporto Cari­tas- Migrantes causa partenze. Dati alla ma­no, gli stranieri sono infatti 4,3 milioni, il 7,4% della popolazione residente in Italia. U­no su tre è comunitario. Sommando gli ir­regolari, si arriva a circa 5 milioni. L’appor­to demografico dei nuovi nati da genitori non italiani nel 2012 è stato di quasi 80 mi­la persone (il 15% dei neonati). Con i figli di coppie miste si arriva a circa 107 mila nati da almeno un genitore straniero. In tutto la popolazione degli immigrati residente nel­la Penisola è aumentata di oltre 334 mila u­nità, più 8,2%, rispetto al 2012, grazie a tre fattori: nuove nascite, le regolarizzazioni nel settore domestico e l’arrivo per ricongiun­gimenti di donne, ormai il 53%. Sempre più alunni “stranieri” siedono sui banchi delle scuole italiane. Nell’anno sco­lastico 2012/2013 erano 786 mila, quasi il 50% del totale, 30 mila in più rispetto al­l’anno precedente. Il 38% dei non italiani che frequenta la scuola italiana si trova, però, «in una situazione di ritardo scola­stico ». Il rapporto precisa che «un alunno su due è straniero, ma solo sulla carta». E pone il problema della cittadinanza, con­cessa solo a 65 mila stranieri con un incre­mento comunque, nel 2012, di oltre il 16%. Quanto alla criminalità, il cui allarme pare tramontato, il rapporto rileva che solo la metà dei detenuti dei Cie è stato rimpatria­to e riferisce che gli stranieri commettono principalmente reati contro il patrimonio o legati allo spaccio, ma, in generale, sono ma­novali del crimine. I dati su denunce e de­tenzioni al gennaio 2013 non registrano cambiamenti, con un incremento «conte­nuto » dei carcerati, che sono 23 mila. Preoccupanti invece gli indicatori di po­vertà che per Caritas e Migrantes «riporta­no una forte penalizzazione della compo­nente straniera» considerata per metà a ri­schio indigenza. Le famiglie dei migranti hanno dovuto fronteggiare la crisi in posi­zioni di svantaggio: il loro reddito medio è il 56% di quello degli italiani, grazie ad an­ni di sfruttamento e contratti a tempo, e un quarto degli stranieri è incapace di pa­gare affitti e bollette. Quanto alla disoccupazione, il rapporto sottolinea che tra gli stranieri i più colpiti sono i capifamiglia. Grave il problema a­bitativo, soprattutto il sovraffollamento, che li colpisce tre volte di più rispetto agli italiani, anche se metà vive in affitto indi­pendente e il 17% possiede un’abitazione. Nonostante siano più poveri e più precari, la foto scattata dal rapporto fa credere che almeno gli immigrati abbiano ancora fi­ducia nel Belpaese.