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 2014  gennaio 31 Venerdì calendario

MALE IL VERONESE

Ma guarda il destino: pronti via, chi troverà domenica? La squadra che l’ha fatto pensare, gioire, soffrire. Che gli ha procurato sensi di colpa grossi così perché è stato lui, il veronese Alberto Malesani, a portare nel 2002 l’Hellas in B dopo un girone d’andata travolgente. E quando Andrea Mandorlini ha sistemato le cose, il Male è tornato in pace con se stesso. Irruente, polemico, sanguigno. Poco corretto politicamente. Orgoglioso delle origini contadine, di quando a 15 anni raccoglieva le mele. Era in campagna a controllare i vini dell’azienda che ha aperto con le figlie quando è arrivata la prima chiamata del Sassuolo. Mentre aspettava quella decisiva si chiedeva un po’ incredulo perché lui, un allenatore di tale e tanta esperienza, dovesse essere scavalcato da un debuttante assoluto. Lui che ne ha viste e (fatte) di tutti i colori, da quando era funzionario della Canon e girava per il mondo, scoprendo il calcio dell’Ajax a quando faticava a stare fermo in panchina. Due flash: tecnico della Fiorentina, ha esultato in bermuda a un gol di Batistuta e corso come un tarantolato sotto la curva del Chievo dopo aver vinto il derby con il Verona. Poi quella volta, era il 2000, che si è schiantato sull’autostrada del Brennero e hanno dovuto usare la fiamma ossidrica per liberarlo (niente di grave: una spalla fratturata, il giorno dopo era già in panchina a vedere il suo Parma vincere). E quella domenica sera che ha accompagnato la figlia Giulia all’altare con la divisa del Bologna perché aveva lasciato l’abito della cerimonia nello spogliatoio dello stadio di Catania… Insomma, Malesani non è mai banale.
Tanti ieri, alla presentazione ufficiale, avranno pensato alla surreale conferenza stampa nel 2005 in Grecia che è diventata un cult della Rete con quella parola (cazzo!) ripetuta 21 volte e quel durissimo sfogo contro i cronisti e in difesa di Vardynoyannis, presidente del Panathinaikos. Come sarà adesso, fermo da un anno dopo l’esonero di Palermo (tre partite, tre pareggi…)? Carico come una molla o imborghesito dai placidi ritmi della provincia veronese? Vedremo. L’Hellas può essere davvero l’avversario giusto per accenderlo.