Luigi Ferrarella, Corriere della Sera 30/1/2014, 30 gennaio 2014
SE TUTTO LO STUDIO È RESPONSABILE DEL SOCIO CORROTTO
Tutti quei professionisti (commercialisti, avvocati, architetti, ingegneri, medici, geometri) che abbiano organizzato il lavoro scegliendo di costituire il proprio studio professionale in forma di società con i colleghi, non sanno che li interesserà, e moltissimo, un piccolo «avviso di conclusione delle indagini» appena notificato dalla Procura di Milano a una commercialista indagata per corruzione e riciclaggio. Il pm Paolo Storari ha infatti ritenuto di applicare la legge 231/2001 e quindi di poter contestare all’associazione professionale di commercialisti, di cui faceva parte l’indagata, la responsabilità amministrativa dell’ente per la corruzione di ex assessori di Trezzano sul Naviglio, alla quale la commercialista (all’insaputa dei colleghi di studio) aveva contribuito muovendo in Svizzera la tangente stanziata da un costruttore. Per i professionisti associati, dunque, diventa importante dotarsi in studio di un modello organizzativo idoneo a prevenire i reati; e non sbagliare colleghi con i quali fare società professionale, pena il rischio di incorrere in sanzioni patrimoniali e perfino interdittive dall’esercizio della professione o dal contrattare con la pubblica amministrazione.