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 2014  gennaio 30 Giovedì calendario

IL «BONUS» DELLA CITTADINANZA INGLESE


MILANO
La holding di controllo «Fiat Chrysler Automobiles» avrà sede legale ad Amsterdam, mentre «ci si attende che abbia la residenza ai fini fiscali nel Regno Unito». Ma quali vantaggi potranno derivare dalla nuova cittadinanza fiscale della Fiat?
Dal 2010 Londra ha avviato una riforma della corporate tax policy per attrarre gli investimenti dall’estero e favorire la "delocalizzazione" delle multinazionali. La «Corporate Tax Road Map» ha fissato obiettivi di politica fiscale legati ad alcuni principi "semplici": da una più bassa pressione fiscale a un sistema "stabile", dalla semplificazione alla "trasparenza" normativa.
Tutto ciò si è tradotto, per esempio, in una contrazione del corporate income tax che è oggi al 21% (contro una media dei paesi del G20 che è intorno al 30%) e scenderà ulteriormente al 20% nel 2015. Inoltre, il Regno Unito non ha alcuna forma di tassazione locale sui profitti delle imprese (niente Irap, dunque, che porta la tassazione "diretta" sulle imprese italiane ben al di sopra del 30%).
D’altro canto, basta leggere un documento pubblicato dalle autorità inglesi per comprendere i motivi fiscali che possono indurre allo spostamento di un Gruppo nel Regno Unito ("A guide to uk taxation. An internationally competitive tax offer"). Oltre all’imposizione sui redditi societari più leggera, in Uk ci sono infatti un regime di tassazione dei redditi esteri molto meno complesso e oneroso (dal 2010 le norme inglesi sulle Cfc, le controllate estere, sono state significativamente depotenziate), esenzioni su dividendi e capital gain generose, convenzioni internazionali (in particolare con gli Usa) più favorevoli, con costi per ritenute su interessi e dividendi pagati dalle società controllate ridotti (se non anche eliminati in molti casi). Senza dimenticare ritenute sui dividendi verso gli investitori più convenienti di quelle italiane (ad esempio 20% per le persone fisiche non residenti, salvo convenzioni) o americane (30%, nello stesso caso, salvo convenzioni), un regime di favore per la ricerca (patent box) che riduce al 10% la tassazione, la possibilità di limitare la tassazione dell’Italia e degli Usa ai soli redditi prodotti sul territorio nazionale, per concludere con significativi benefici su compensi ed incentivi ai manager (inclusi i piani di stock option).
Va sottolineato, infine, che il programma di attrattività fiscale del Regno Unito è stato congegnato in modo coerente con il progetto Beps (base erosion and profit shifting) elaborato in sede Ocse per contrastare i fenomeni di erosione della base imponibile e di evasione internazionale. Questo implica, o dovrebbe implicare, che la riorganizzazione Fiat non possa essere solo formale e funzionale all’accesso ad un regime fiscale di favore, ma che conduca progressivamente a uno spostamento effettivo della direzione e controllo del Gruppo nel Regno Unito.