Irene Soave; Camilla Strada, VanityFair 29/1/2014, 29 gennaio 2014
E QUESTI SO…CHI?
[due pezzi]
• La nipote d’arte
Francesca Lollobrigida
(23 anni – pattinaggio di velocità, Italia)
Ogni volta che si presenta glielo chiedono, se sia parente di Gina: anche all’estero, ma «poi nessuno ci crede». Invece Francesca è davvero nipote (di secondo grado) della Lollobrigida. «Non l’ho mai conosciuta», racconta, «lei per me resta la Fata Turchina di Pinocchio, ma se vanno bene le Olimpiadi, lo giuro, la incontro e mi faccio una foto con lei: così metto tutti a tacere». Tre record italiani (sui 3.000, sui 5.000 e in team), è a Sochi per «farsi le ossa» («le medaglie arriveranno nel 2018»), nonostante un piccolo handicap: «Soffro il freddo, dormo col piumone anche d’estate».
• Il dilettante allo sbaraglio
Paul Bragiel
(36 anni – sci di fondo, ancora senza squadra)
Il primo nerd della storia delle Olimpiadi: Bragiel, sedentario capitalista di ventura che finanzia startup di Internet, si è messo in testa un anno fa di gareggiare a Sochi nello sci di fondo. Per questo ha preso la cittadinanza colombiana, ed era quasi riuscito a iscriversi come unico atleta di quella bandiera. Ma un’influenza gli ha fatto saltare una qualificazione, e la Colombia non ci sarà: ora Bragiel ha lanciato una campagna virale #TeamPaul, che spera convinca il Cio ad accettarlo tra gli indipendenti.
• Lo spot umano
Bruno Banani
(26 anni – slittino, Tonga)
Figlio di un coltivatore di tapioca, è il primo tongano a partecipare a un’Olimpiade invernale. Grazie a un marchio tedesco di intimo osé per uomini, Bruno Banani, che lo mantiene – permettendogli di allenarsi insieme alla nazionale tedesca e realizzare il suo sogno olimpico – in cambio di un piccolo favore: l’atleta (il cui vero nome è Fuahea Semi) ha cambiato nome all’anagrafe per adottare quello del brand, diventando il primo caso di pubblicità vivente (e attirandosi le critiche del Comitato Olimpico Internazionale, che parla di «trovata di pessimo gusto»).
• Il principe sciatore
Hubertus
von Hohenlohe
(55 anni – sci alpino, Messico)
Per partecipare ai Giochi – questa è la sua sesta Olimpiade e lui, con i suoi 55 anni, è tra i più anziani in gara – il figlio del nobile tedesco Alfonso von Hohenlohe e di Ira von Fürstenberg ha preso la cittadinanza messicana e fondato, nel 1984, la Federazione Sciistica Messicana, di cui è presidente. È quindi l’unico sciatore che rappresenta il Messico a Sochi. Ma è anche cantante (con il nome d’arte di Andy Himalaya)
e fotografo. Il suo miglior risultato sulla neve è un quinto posto, datato 1981, ai mondiali di Madonna di Campiglio.
• La quasi omonima
Lindsey Van
(29 anni – salto con gli sci, Usa)
Una vita di allenamenti, campionessa mondiale di trampolino nel 2009, arriva alle Olimpiadi... e poi? Rischia di essere notata solo perché non è Lindsey Vonn. I due nomi – il suo e quello della ben più nota sciatrice americana e coraggiosa fidanzata di Tiger Woods, che a Sochi non potrà gareggiare per un problema al ginocchio – si pronunciano uguali, e le due si somigliano pure. Eppure Van è una pasionaria: ha combattuto perché il salto con gli sci fosse tra le nuove discipline ammesse a Sochi, e ha donato il midollo due volte (una per aiutare il suo coinquilino). Forza Lindsey!
• A volte ritornano
Winston Watt e Marvin Dixon
(46 e 28 anni – bob a due, Giamaica)
La Giamaica – nonostante i successi del film Cool Runnings
e degli spot per Fiat – mancava da 12 anni ai Giochi invernali. Problemi finanziari. Ma pur di andare a Sochi, il pilota Winston Watt
e l’ex velocista Marvin Dixon hanno deciso di pagare di tasca propria le spese di viaggio e l’equipaggiamento, investendo 150 mila dollari.
Ne mancavano altri 80 mila, che sono arrivati grazie al crowdfunding su Jamaicanbobsled.com. Con un finanziatore speciale: Usain Bolt.
• La sexy violinista
Vanessa Mae
(35 anni – sci, Thailandia)
Violinista «techno-pop» (arrangia brani classici in versione moderna) da 10 milioni di album, da sempre ama lo sci – nonostante i divieti della madre che non voleva mettere a rischio le sue dita preziose. Dopo essere entrata, a 13 anni, nel Guinness dei primati come più giovane musicista a incidere i concerti di Beethoven e Cajkovskij, a Sochi Vanessa segna un altro record: la Thailandia non ha mai portato uno sciatore ai Giochi.
• Le tre sorelle
Maxime, Chloé e Justine dufour-lapointe
(24, 22 e 19 anni – freestyle, Canada)
Hanno passato l’adolescenza a rincorrersi sugli sci e rubarsi i vestiti, ora la rivalità si fa seria. L’ultima delle sorelle Dufour-Lapointe a unirsi al team canadese (stessa disciplina per tutte) è la maggiore, Maxime, mentre la più medagliata è Chloé, doppio oro ai mondiali. Sorelle-coltelle? «Anzi, non sapremmo sciare l’una senza l’altra», dicono. Ma non sono le sole a tenere tutto in famiglia: a Sochi corrono anche i gemelli olandesi Michel e Ronald Mulder, pattinatori.
• L’Obama
dei pattini
Shani Davis
(31 anni – pattinaggio
di velocità, Usa)
Primo atleta nero a vincere un oro invernale (a Torino 2006, primo sui 1.000 metri), se a Sochi ne prenderà ancora uno sarà il pattinatore americano più forte di sempre. Amico di Obama, visita spesso la Casa Bianca. E i bambini lo amano: ha ispirato (a partire dalla tutina della nazionale, quasi identica) il personaggio del pattinatore Siberius alias Frozone negli Incredibili, un supereroe che può congelare persone e cose.
QUANTE NOVITA’–
NIENTE VUVUZELAS...
La guida per gli spettatori dice che è proibito portare allo stadio certi striscioni (con contenuti religiosi, politici, offensivi o contro l’ordine pubblico) e tutti gli oggetti che fanno rumore. A partire dalle odiate vuvuzelas.
…E NIENTE TABACCO
Sarà un’Olimpiade 100% smoke-free: durante i Giochi, oltre al bando di sigarette e prodotti al tabacco, in tutte le strutture sportive (ovvio), ma anche nei bar e nei ristoranti, sarà vietato fumare.
DIRETTA 3D
Vi siete mai chiesti che cosa si prova a sfrecciare a 140 all’ora in discesa? A Sochi lo scoprirete grazie ai computer di bordo con sensori 3D, montati sui bob durante le gare, che raccolgono i dati e li trasferiscono in diretta sulla vostra Tv. Sconsigliato ai deboli di cuore.
VIVA LA MAMMA
Lo spot più commovente di questa Olimpiade è firmato Procter & Gamble: Thank You, Mom. Pick Them Back Up. Ringrazia le mamme che hanno cresciuto questi campioni.
JUMP FOR LADIES
Lo chiedono dai tempi dell’Olimpiade di Nagano, nel 1998. Ma solo a Sochi, per la prima volta, anche le donne potranno fronteggiarsi nel salto con gli sci, l’unica disciplina olimpica rimasta finora (per motivi medici, non «di genere») solo maschile.
DALLE STELLE AGLI ABISSI
Ha percorso 65 mila km – il cammino più lungo della storia olimpica: dallo spazio (con gli astronauti della Soyuz, tra cui l’italiano Luca Parmitano) al punto più basso del lago più profondo della Terra (il Bajkal, in Siberia: (meno 1.634 metri). E il 7 febbraio, la torcia olimpica arriverà a Sochi.
ORO, ARGENTO O METEORITE?
Quindici discipline per un totale di 45 medaglie in palio. Sette delle quali contengono frammenti del meteorite caduto in Siberia il 15 febbraio di un anno fa: sono gli ori che verranno assegnati il giorno dell’anniversario.
i-MASCOTTE
C’è il leopardo delle nevi snowboarder (il preferito da Putin) e c’è l’orso con la passione del curling, ci sono il leprotto ballerino e Raggio di sole: sono le mascotte di Sochi, scelte con un concorso tra 24 mila progetti. L’ultima, Fiocco di neve, l’ha ideata una bambina di 12 anni: Anna Zhilinsky.