Gabriele Beccaria, TuttoScienze - La Stampa 29/1/2014, 29 gennaio 2014
L’ANTENATO PLAYBOY CON PELLE SCURA E OCCHI AZZURRI
Com’è recente il pallore di noi europei. Se potessimo tornare un po’ indietro nel tempo, a 7 mila anni fa, scopriremmo che i nostri bis-bis-bis-bisnonni erano tipi chic, che sarebbero piaciuti tantissimo ai pubblicitari: un incrocio quasi incredibile di pelle scura e occhi azzurri. E poi, visto che passavano il tempo a cacciare e raccogliere frutta e verdure selvatiche, dovevano avere anche un fisico, niente male. Tutto muscoli e poco grasso.
Adesso questo ritratto è diventato realtà grazie all’ennesimo successo della genetica, la disciplina che sta trasformando le conoscenze sul passato remoto della nostra specie, prima degli albori della storia ufficiale. Merito del sequenziamento completo del Genoma di un individuo del Mesolitico, l’epoca di mezzo tra Paleolitico e Neolitico, quella decisiva che apre la strada all’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento: i resti furono rinvenuti per caso, otto anni fa, in una grotta della provincia spagnola di Léon, ma solo ora il processo di analisi del Dna delle ossa è stato concluso. E il risultato - ha spiegato sulla rivista “Nature” Carles Lalueza-Fox dell’Istituto di biologia evoluzionistica di Barcellona - è uno scenario inatteso.
Il nomade di La Brana 1 (questo il nome della caverna) rivela un Dna uguale a quelli rinvenuti in diversi siti, a migliaia di km l’uno dall’altro, e dimostra l’esistenza di un’unica firma genomica nella vasta zona dell’Eurasia occidentale e centrale. Oltre a esibire pelle e capelli scuri e occhi chiari, l’antenato da copertina era intollerante al lattosio e digeriva con difficoltà gli amidi. Il che conferma la precedente scoperta che gli occhi azzurri sono comparsi piuttosto presto, 10 mila anni fa (perché più adatti alla luce tenue del Nord o per ragioni di selezione sessuale), e le tante ipotesi sulle metamorfosi della fisiologia indotte sia dalla coltivazione delle piante sia dai patogeni degli animali domestici.
E Lalueza-Fox conclude con un altro colpo di teatro: se oggi volete trovare i discendenti più prossimi dell’uomo di La Brana, cercateli nell’estremo Nord. Vivono in Svezia e Finlandia.