Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano 29/1/2014, 29 gennaio 2014
CON LO SVUOTACARCERI LO STATO SI È ARRESO
[Marcello Maddalena]
Il decreto svuota-carceri favorisce i delinquenti peggiori, a cominciare dai mafiosi, e sta mandando in tilt i tribunali di sorveglianza. Siamo come quelli che fanno i compiti all’ultimo minuto: per ridurre in fretta il numero dei detenuti, diamo l’immagine di uno Stato che cede terreno ai criminali”. Marcello Maddalena è Procuratore generale a Torino. Tra le sue inchieste, quella sul caso Telekom Serbia.
Procuratore, perché questo decreto non funziona?
Non va bene perché contraddice lo scopo primario di ogni seria politica criminale, far diminuire il tasso di delinquenza. L’obiettivo di questo testo invece è ridurre il sovraffollamento delle carceri, tramite sconti di pena che quasi annullano l’effettività della stessa.
Da molte procure arriva l’allarme sulle porte spalancate in anticipo a mafiosi e camorristi.
È una conseguenza grave quanto inevitabile: gli sconti più forti sono previsti per chi è stato condannato alle pene più alte. Ma c’è un altro punto molto dannoso del testo: il decreto ha trasformato la lieve entità dello spaccio da attenuante a reato autonomo, con pena massima di 5 anni. E ciò renderà impossibile arrestare e mandare in comunità gli spacciatori minorenni, punibili solo per i delitti con la reclusione “non inferiore nel massimo a 5 anni”. Poiché in base al codice la minore età è attenuante che comporta automaticamente una riduzione di pena, nel caso di spaccio di lieve entità la riduzione anche di un solo giorno fa sì che la pena teorica diventi inferiore nel massimo a 5 anni.
Quindi niente comunità obbligatoria?
No. Ed è evidente che ora le mafie correranno a reclutare spacciatori minorenni, ben sapendo che sono intoccabili a norma di legge.
Un altro favore involontario alle mafie.
Di fatto è così.
Nel frattempo da tutta Italia piovono richieste di scarcerazione.
Sì, stanno venendo inondati tutti i tribunali di sorveglianza, compreso quello di Torino. E ciò a fronte di una grave carenza negli organici.
Nell’inaugurazione dell’anno giudiziario, lei ha parlato di “grave vuoto” anche per la Procura generale.
Siamo 12, compresi me e l’avvocato generale. Avremmo bisogno di almeno 3 persone.
A scadenza regolare si riparla di indulto e amnistia.
Sono contro indulto e amnistia, perché danno il segnale di uno Stato che cede, rinunciando all’effettività della pena. E comunque, se proprio vogliono farlo, dicano la verità: svuotare massicciamente le carceri manderà in libertà tante persone potenzialmente pericolose. Se ne assumano la responsabilità.
Come si svuotano le carceri?
Innanzitutto, va ricordato che il rapporto tra detenuti e popolazione in Italia è uno dei più bassi in Europa. Detto questo, vanno sperimentate soluzioni come le carceri a bassa sicurezza, per persone condannate a reati brevi, e quindi a basso rischio di evasione.
Twitter@lucadecarolis