Antonio Dipollina, la Repubblica 29/1/2014, 29 gennaio 2014
PADRONI E OPERAI: TUTTI BUONI SUGLI SCHERMI DI RAIDUE
DOVEVA succedere, a furia di inseguire estri moderni questi della real-tv sono tornati a cose tipo il filantropismo e al vogliamoci bene tra ricchi e poveri, con ampia spruzzata di celentanismo. Altro non è Boss in incognito, genere indefinibile (si leggono cose tipo “social-reality”) partito su RaiDue, con la conduzione di un Costantino della Gherardesca molto in disparte e lontano dalla verve di Pechino Express.
Tutto ricostruito in montaggio, un imprenditore si trucca e traveste da operaio e va a lavorare coi sottoposti: casualmente ne incontra solo quattro o cinque ma tutti buoni, volenterosi, mazzolati dalla vita. Alla fine lo svelamento in un fiume di lacrime e generose regalie nonché contratti a tempo indeterminato per tutti. Acchiappo emotivo garantito e pazienza se là fuori i padroni prendono gli operai in blocco e dimezzano stipendi. Di trasgressioni nemmeno l’ombra e la morale è: signor padrone, quando pensi a te pensa — pausa — anche un po’ per me.