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 2014  gennaio 28 Martedì calendario

LA VOCE D’ANGELO È ALLA RICERCA DI UN IMPIEGO DA 7 EURO L’ORA

La storia ha dell’incredibile, e sembra uscita da un libro di Oscar Wilde. Ricordate Susan Boyle? La signora di mezza età, «mai stata baciata», sopracciglia folte, fisico robusto e look da casalinga in pensione? Nel 2009, dopo essere diventata l’idolo indiscusso di «YouTube» grazie a quella che i media definirono «una voce d’angelo», arrivò seconda nella finale di «Britain’s Got Talent», il concorso tv per nuovi talenti organizzato dal network commerciale britannico «Itv». La vittoria andò ai «Diversity», un gruppo di giovani londinesi appassionati di «street dance», ma la zitella scozzese si assicurò comunque «ospitate» nelle principali tv inglesi e americane (tra gli altri la invitarono Oprah Winfrey e Larry King, e persino Barack Obama si definì suo fan), firmando accordi da capogiro con le case discografiche, tra cui la Syco Music, una sussidiaria della Sony Music.
Oggi Susan Boyle vale 20 milioni di sterline (oltre 24 milioni di euro) e il suo patrimonio è stimato in 8 milioni di sterline (10 milioni di euro). Abbastanza per garantirsi una pensione di tutta invidia. Ma in questa storia i soldi non c’entrano. Pare, secondo quanto racconta il tabloid britannico The Sun, che Susan sia alla ricerca di un impiego. E fin qui nulla di strano. La notizia davvero sconcertante è che avrebbe inviato il curriculum a una piccola ricevitoria di scommesse di Blackburn, cittadina scozzese di 105 mila abitanti a 30 chilometri da Edimburgo, dove «la voce d’angelo» è nata (nel 1961) e tuttora risiede. La paga? Appena 6 sterline (poco più di 7 euro) all’ora. In Inghilterra si tratta del minimo salariale (ma il 16 gennaio scorso il governo si è impegnato ad alzarlo a 7 sterline).
Stando alle testimonianze raccolte dal giornale, Susan si sarebbe presentata nella ricevitoria giovedì pomeriggio, avrebbe raccolto tutte le informazioni che le servivano e si sarebbe congedata con la promessa di compilare la domanda per l’assunzione direttamente sul sito Internet. In un primo momento il responsabile del negozio, David Corr, (il nome della filiale è Ladbrokes) ha pensato a uno scherzo. «Io e i miei collaboratori - racconta - eravamo scioccati. La signora Boyle è entrata dicendo di aver letto l’annuncio in vetrina, abbiamo fatto una chiacchierata di circa 5 minuti e lei era molto attenta. Voleva sapere tutto. All’inizio, ammetto, mi veniva da ridere. In fondo si trattava di un impiego da quattro soldi. Ma di fronte a tanta insistenza non ho potuto far altro che fornirle tutte le informazioni».
La notizia, immediatamente, ha fatto il giro di Blackburn. Nei centri piccoli, è noto, il pettegolezzo è tra le attività più gettonate. E così la «bizzarra» visita di Susan al centro scommesse non è passata inosservata. Un residente, che ha preferito rimanere anonimo, ha cercato di dare un’interpretazione. «Secondo me, era solo alla ricerca di un’occupazione che la facesse sentire parte della nostra comunità. Susan, lo sanno tutti, non ha bisogno di soldi. Ciononostante, fin dall’infanzia, ha sempre avuto problemi di socializzazione (i compagni di scuola, ha raccontato lei stessa, spesso la prendevano di mira con atti di bullismo e la soprannominarono «Susie the Simple», Susie la sempliciotta). Quando l’ho incontrata, mi ha detto che era entusiasta di andare a lavorare al “Ladbrokes”. Penso che per lei possa essere una bella occasione per mettere il naso fuori casa più spesso e trascorrere tempo prezioso tra la gente».
Susan, infatti, soffre della sindrome di Asperger (anche questa è una notizia che lei stessa non ha avuto vergogna di diffondere). La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo molto simile all’autismo. Può provocare ansia, depressione e disturbi ossessivi-compulsivi. Il giorno dopo la sua sfortunata finale, ad esempio, la novella star venne ricoverata per il forte stress in una clinica psichiatrica di Londra. In quell’occasione i medici le consigliarono solo riposo. Durante la degenza, durata cinque giorni, le giunsero gli auguri del primo ministro Gordon Brown e venne invitata a Washington per le celebrazioni della festa dell’Indipendenza (invito che declinò). Poi cominciò la corsa verso il successo, le comparsate in tv (nel 2010 partecipò anche al Festival di Sanremo), gli appuntamenti con i produttori, i giornalisti. Persino uno show di fronte a Papa Benedetto XVI, durante la celebrazione nel parco di Bellahouston, a Glasgow.
Il prossimo marzo pare che sarà impegnata in un tour organizzato dagli agenti per tutto il Regno Unito. Ancora aerei, flash, interviste. Forse, con il curriculum inviato alla piccola ricevitoria, «la voce d’angelo» che ha stregato Londra e il mondo intero è solo alla ricerca di normalità. Come «Il milionario modello» di Oscar Wilde che posava nelle vesti di barbone per uno sconosciuto pittore inglese, anche Susan sogna una vita che non sente più sua. Lontana dai flash, dal palcoscenico, dai giornalisti. La vita d’infanzia (strappata dalla celebrità) nella piccola cittadina di Blackburn.