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 2014  gennaio 28 Martedì calendario

ITALIA, CONTINUA LA FUGA DEI CERVELLI

In Italia cresce l’emigrazione, soprattutto da parte degli italiani, troppi i diplomati ed i laureati che lasciano il nostro Paese, men­tre diminuisce l’immigrazione, principalmen­te da parte degli stranieri. Il quadro emerge dal rapporto dell’Istat «Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente» relativo al 2012. Tra gli italiani, dunque, aumentano gli e­spatri e calano i rientri dall’estero. Nell’anno preso in esame dall’Istat il saldo migratorio con l’estero degli italiani con almeno 25 anni mo­stra una perdita netta di residenti pari a 32mi­la unità, di cui ben 9mila laureati. Analoga va­riazione in negativo si osserva per le persone con un titolo di studio fino alla licenza media (-11mila) e per i diplomati (-12mila). Le princi­pali mete di destinazione dei laureati sono la Germania (1.900 individui), il Regno Unito (1.800), la Svizzera (1.700) e la Francia (1.300). Al di fuori dell’Europa, i laureati italiani vanno soprattutto negli Stati Uniti (1.100 emigrati) e in Brasile (700). È in possesso di una laurea quasi un italiano su tre che emigra verso gli Stati U­niti (32,2%), il Brasile (31,6%) e il Regno Unito (30,7%). L’Istituto di statistica ricorda che i flus­si migratori con l’estero rappresentano il fatto­re prevalente di crescita della popolazione re­sidente in Italia, tanto che al 31 dicembre 2012 gli stranieri costituivano il 7,4% della popola­zione residente. Nel 2012 i nuovi arrivi di im­migrati in Italia sono stati 351mila, 35 mila in meno rispetto all’anno precedente (-9,1%). Il calo delle iscrizioni dall’estero è dovuto in lar­ga parte al numero di ingressi dei cittadini stra­nieri, che scende da 354mila nel 2011 a 321mi­la nel 2012, ma anche, come detto, ad una con­trazione delle iscrizioni dall’estero dei cittadi­ni italiani, da 31mila a 29mila unità. Il saldo mi­gratorio netto con l’estero è pari a 245mila u­nità nel 2012, in diminuzione rispetto all’anno precedente (-19,4%). Si tratta del valore più bas­so registrato dal 2007.