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 2014  gennaio 25 Sabato calendario

PERISCOPIO


Nel Pd lo sport preferito non è andare insieme verso la vittoria ma azzoppare il generale. Fabrizio Rondolino. Il Giornale.

Comincia il secondo congresso del partito di Vendola, il secondo e ultimo? Jena. La Stampa.

Dopo la triste farsa delle intercettazioni a Riina ci vuole una commissione antimafia che indaghi sui misfatti dell’antimafia militante. Carlo Schieppati. Il Foglio.

Se andate a leggere le voci più cliccate su Wikipedia farete delle scoperte sorprendenti. La prima voce, la più richiesta, è «Banda della Magliana», subito dopo c’è «Jane Austen», e a seguire «Harry Potter», «Romanzo criminale», «I Cesaroni», «Big Bang Theory» e il rapper «Fabri Fibra», che sta più in alto con «Mark Zuckerberg». Rocco Cotroneo. Sette.

Casini vorrebbe Letta con sé in una nuova forza di centro. Vedremo. Di sicuro Renzi è l’unico politico di sinistra paragonabile a Berlusconi; è anche l’unico che quando viene a Porta a porta, dove esordì nel 2009, prima ancora di diventare sindaco di Firenze, non esce senza aver salutato tutti, dal pubblico alle truccatrici. Bruno Vespa. Corsera.

Immaginiamo la scena di un processo qualunque: dopo una decina di anni passati fra indagini, interrogatori, perizie, rogatorie, arresti, perquisizioni, sequestri e intercettazioni, e poi udienza preliminare, e poi dibattimenti di primo, secondo e terzo grado, spendendo un occhio e impegnando decine fra agenti, magistrati, cancellieri, segretarie, avvocati e così via, i giudici riescono finalmente a emettere la sentenza definitiva. Che, in caso di condanna, ammonta, mediamente a 2-3 anni di pena. Mentre il presidente legge solennemente il dispositivo in nome del popolo italiano, l’avvocato dà di gomito al condannato: «Tranquillo Jack, il giudice ha detto tre anni, ma è tutto finto: 36 mesi vuol dire 21 e 21 vuol dire che non farai un giorno di galera. Però mi raccomando, non scordarti il braccialetto». Marco Travaglio. Il Fatto.

Per riformare le pensioni ci hanno messo una settimana. Il finanziamento pubblico ai partiti, illegale da 15 anni secondo la Corte dei conti, sparirà nel 2017. Vale a dire, vent’anni dopo il referendum che l’aveva abolito. Forse. Perché da qui al 2017, con le elezioni in mezzo, tutto può accadere. Questa pagliacciata del taglio ai costi della politica, promessi da destra e sinistra e anche da quelli «né di destra, né di sinistra» da un ventennio, prima o poi dovrà finire. È già imbarazzante che sia ormai da anni il principale argomento di dibattito in un Paese con problemi assai più seri. A riprova dell’estrema modestia del personale politico e giornalistico in circolazione. Curzio Maltese. il venerdì.

Un dirigente di impresa non può essere un buon dirigente di crisi: quando si è ostaggi non si può essere il negoziatore. Arnaud Marion, specialista francese in ristrutturazioni aziendali. Le Nouvel Obs.

Molti terroristi si sentivano partigiani ma questa pretesa parentela è sempre stata patetica dal punto di vista individuale, mostruosa da quello storico. I partigiani combattevano contro fascisti e nazisti, loro contro una democrazia, e nel farlo hanno contribuito alla fine della classe operaia che dicevano di voler difendere. Andrea Casalegno, figlio di Carlo, assassinato dalle Br. Corsera.

È stato Leonardo di Caprio a convincermi a girare The Wolf of Wall Street, un film senza redenzione che racconta il cinismo dell’America di oggi. Un Paese si giudica da come tratta i suoi poveri e noi, oggi, li ignoriamo. Martin Scorsese, regista. NYT.

Noi abbiamo scartato certe idee per commemorare il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale come quella avanzata da una città del Var, in Francia, che voleva scavare una trincea per consentire agli scolari di poterci entrare. Ma una trincea senza fango, senza topi e senza paura, non dice niente di ciò che hanno vissuto cent’anni fa i nostri soldati. Antoine Post, storico. Nouvel Obs.

Sembrerà cinico ma se nell’agosto del’79 d.C. la furia del Vesuvio non avesse distrutto Pompei ed Ercolano adesso non avremmo questa straordinaria e unica testimonianza del mondo romano. Quando la gigantesca colonna di materiale piroclastico si abbattè sulla terra e sigillò per sempre due piccole cittadine romane del Sud, di cui forse Roma stessa non conosceva l’esistenza, si salvarono in pochissimi. La terra aveva tremato il giorno prima ma gli abitanti alle pendici del Vesuvio non avevano pensato al vulcano che ritenevano inattivo. Per questo nessuno scappò. Quando il tappo esplose alle 8 di mattino e un’enorme nuvola oscurò il cielo era già tardi. Alla sera Ercolano non esisteva più, Pompei poche ore dopo. Il calore a 400 gradi carbonizzò ogni cosa vivente e inanimata, che lapilli e cenere coprirono preservandoli per sempre. Brunella Scisa. il venerdì.

Io divido i tecnici della cultura in due categorie. Prima: le vestali che conservano tutto, costi quel che costi. Seconda: le vestali mutanti in prefiche che, dopo che hanno conservato tutto, si lamentano dello scarseggiare dei soldi. Umberto Broccoli, sovrintendente ai Beni culturali di Roma dal 2008 al 2013. Sette.

Che dire di uno Stato che per un progetto di energie rinnovabili ti richiede 26 pareri (26!), ma l’ultimo, quello della Soprintendenza, che è decisivo, dopo due anni che lo hai chiesto e non ti è stato rilasciato, ti dice che quell’area non è vincolata ma lo sarà a breve e il progetto è morto e tu perdi due anni di lavoro e di spese e li butti a mare; e il bello è che te lo dice all’ultimo giorno, come se negli ultimi 195 metri di una maratona, col traguardo in vista, ti facessero sparire il traguardo. Antonio Rizzo. il venerdì.

Solone, arconte di Atena, aveva pensato anche ai brutti quando creò la prima casa di piacere, il Porneio, dove concubine ed eère (prostitute di livello più alto, colte e raffinate) esercitavano la professione e versavano alle casse cittadine una tassa sui guadagni. E anche Roma non fu da meno: per fare la prostituta nei lupanari in riva al Tevere o negli alberghi pubblici, occorreva essere iscritte in un registro pubblico e pagare le tasse. In più, rispetto ai Greci, i Romani stabilirono che, in caso di controversie, la competenza spettasse esclusivamente a un magistrato appositamente incaricato. Carlo Vulpio. La Lettura.

CALABRONE: grosso abitante di Cosenza.

Quante verità nelle verità? Roberto Gervaso. il Messaggero.