Danilo Taino, Corriere della Sera 26/1/2014, 26 gennaio 2014
ALLA GUERRA E AI DADI VINCE LA STATISTICA
Forse senza volerlo, con il suo pollo Trilussa ha fatto un pessimo servizio alla diffusione e alla credibilità della Statistica in Italia. A molti piace dire che è truffaldina. E spesso aggiungono che è pure noiosa. Truffaldina? Noiosa? Guardate qui cosa esce da una cronologia illustrata appena pubblicata da Significance , una rivista sostenuta dalla britannica Royal Statistical Society e dalla American Statistical Association. Attorno al 450 avanti Cristo , Ippia di Elide voleva sapere la data dei primi giochi olimpici (avvenuti circa 300 anni prima). Sapeva quanti re c’erano stati nel frattempo ma non quanto ciascuno avesse regnato: per la prima volta, dunque, usò una media — della lunghezza dei regni — per risalire a una data. Nella grande epica indiana Mahabharata, il re Rtuparna calcola quanti frutti e quante foglie ci sono su due grandi rami di un albero (2.095 e 50 milioni ) contando quelli di un ramoscello e poi moltiplicandoli per il numero dei ramoscelli stessi: è il 400 avanti Cristo e questo è uno dei primi casi di campionatura.
Nel 1560 , Gerolamo Cardano calcola le probabilità legate alle combinazione del lancio di due dadi. La teoria matematica delle probabilità prende però forma nel 1654 quando, per corrispondenza, Pascal e Fermat discutono di gioco d’azzardo, tipo: quanti lanci di due dadi servono affinché si possa scommettere, con probabilità di vincere, che esca il doppio sei? Alla statistica, o almeno al gioco, dette un contributo anche Casanova, che nel 1757 promosse in Francia una lotteria nazionale per risanare i conti dello Stato. Naturalmente, i dadi, le carte e le lotteria sono stati stimoli potenti allo sviluppo storico della statistica. Ma forse non quanto le guerre.
Nel 1868 , quindi ben dopo lo svolgersi dei fatti, Charles Minard traccia un diagramma nel quale sono riportate, in parallelo, la distanza coperta dall’esercito di Napoleone nella marcia su Mosca (1812 ), il numero di uomini ancora vivi a ogni chilometro e le temperature: non diverso dai grafici che oggi collegano gli eventi agli andamenti delle Borse. Nel 1916 , piena Prima guerra mondiale, il progettista di auto Frederick Lanchester stabilisce che se raddoppi la dimensione di un esercito di terra raddoppi la sua potenza, ma se raddoppi le dimensioni della flotta aerea ne quadruplichi la potenza. Tra il 1940 e il 1945 , Alan Turing decodifica, a Bletchley Park, il codice di guerra tedesco Enigma usando statistiche bayesiane (una forma di probabilità) e il computer Colossus. Nel 1944 si pose il «problema del carro armato tedesco». Gli Alleati volevano sapere quanti tank avrebbero incontrato durante lo sbarco in Normandia. Gli statistici calcolavano che la Germania ne avesse prodotti 270 al mese, le spie dicevano molti di più. La cifra giusta, si scoprì poi, era 276 : una bella vittoria degli uomini dei numeri sulle barbe finte.
La Statistica è insomma un filo rosso della storia. Noiosa? Sarà «la professione sexy dei prossimi dieci anni», ha predetto il chief economist di Google, Hal Varian.
@danilotaino