Antonio Carioti, La Lettura - Corriere della Sera 26/1/2014, 26 gennaio 2014
UN REGRESSO IMMAGINARIO
Non viviamo tempi facili e il catastrofismo dilaga. È diventato quasi una moda, cui cedono anche studiosi seri e competenti. Prendiamo l’ultimo libro del generale Fabio Mini, La guerra spiegata a… (Einaudi), in cui l’autore dipinge un mondo dominato da bande più o meno criminali, nel quale un devastante conflitto militare tra Cina e Stati Uniti «potrebbe cominciare domattina, all’alba». Un panorama agghiacciante: «Secoli di speranze e di progresso – lamenta Mini – sono stati vanificati in pochi decenni da un pugno di astuti profittatori». Eppure, se consideriamo la situazione internazionale di quarant’anni fa, ci accorgiamo che nel frattempo in Europa sono caduti i regimi dispotici di destra (Spagna, Portogallo, Grecia) e si è dissolto pacificamente il blocco totalitario sovietico. In Sudamerica sono sparite le dittature militari, in Sudafrica non c’è più l’apartheid. In Asia Paesi come Taiwan, Corea del Sud e Filippine sono diventati democrazie, la stessa Cina ha fatto molta strada rispetto all’epoca cupa dell’ultimo Mao. Ragioni per preoccuparsi ce ne sono, ma un così terribile regresso non pare proprio di vederlo.