Il Post 27/1/2014, 27 gennaio 2014
DI COSA È ACCUSATO IL PRESIDENTE DELL’INPS
Da sabato 25 gennaio il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua risulta iscritto nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Roma nell’ambito di un’inchiesta su dei presunti rimborsi illeciti erogati dalla regione Lazio all’Ospedale Israelitico di Roma – una struttura convenzionata di cui Mastrapasqua è direttore generale dal 2001 – per un totale di 13,8 milioni di euro. A questi si aggiungono, scrive Repubblica, 71,3 milioni di euro di altri crediti “non certi né esigibili” che avrebbero prodotto un “ingiusto vantaggio patrimoniale” per l’Ospedale, dal 2011 al 2013.
I reati contestati a Mastrapasqua sono truffa, abuso di ufficio e falso ideologico. Secondo la denuncia del Nas di Roma del 16 settembre 2013 – i cui dettagli, non ancora del tutto chiari, sono stati in parte resi noti da Repubblica – alcuni interventi eseguiti nel reparto di odontoiatria dell’Ospedale Israelitico sarebbero stati fatti passare per interventi di ortopedia “con notevole carico assistenziale”, per un totale di 12.164 interventi ambulatoriali eseguiti tra il 2006 e il 2009. “La clinica non risulta accreditata col Servizio sanitario per odontoiatria” – scrive Repubblica – “quindi non può esigere il rimborso delle prestazioni ambulatoriali erogate in quel reparto, mentre può farlo invece per ortopedia”.
A Mastrapasqua – che è anche vicepresidente di Equitalia e presidente della società di fondi di investimenti immobiliari Idea Fimit – viene in questo caso contestato il suo duplice ruolo all’interno della vicenda, in qualità di presidente dell’Inps e direttore della clinica, posizione che gli avrebbe permesso – secondo l’accusa – di “accettare e fare accettare crediti non certi in favore dell’Istituto di previdenza ovvero dell’ospedale di cui è rappresentante legale”.
Mastrapasqua ha detto di non avere alcuna responsabilità in merito alle presunte condotte illecite, ricordando che l’inchiesta è stata peraltro avviata anche grazie al suo aiuto. «I fatti ipotizzati», ha aggiunto, «attengono a condotte che sarebbero state poste in essere da alcuni dirigenti sanitari e non afferiscono né all’Inps né all’Ospedale Israelitico».