Gloria Satta, Il Messaggero 26/1/2014, 26 gennaio 2014
SESSO, BUGIE E LARS VON TRIER
IL CASO
PARIGI
Per vedere Nymphomaniac, il film-scandalo di Lars Von Trier, dovremo aspettare fino a marzo: è allora che Good Films lo distribuirà in Italia diviso in due “volumi” e purgato (con l’approvazione dello stesso regista) delle sequenze porno. La versione integrale di oltre quattro ore, arricchita di sesso non simulato, si vedrà invece in prima mondiale al 64mo Festival di Berlino il 6 febbraio.
Il mondo del cinema è in fibrillazione. Nymphomaniac è uscito in Danimarca il giorno di Natale per desiderio espresso del regista, abbonato alle provocazioni. Il primo gennaio è stato distribuito in Francia. E, nella patria della libertà di espressione, il dibattito si è scatenato. Film femminista o misogino?, continua a chiedersi la critica, che sull’ultima impresa del maestro danese si è puntualmente divisa.
Merita quattro stelle, per i Cahiers du Cinéma, questo «melodramma glaciale di mistificante bellezza», mentre Libération (una sola stella) lo stronca in termini assai crudi concludendo che è «proprio il genere di cose che vorremmo risparmiarci». Le Monde rimanda il giudizio alla visione dell’opera integrale, Le Figaro sostiene che «se Nymphomaniac è un film malato, secondo la definizione coniata da Truffaut per le opere più bizzarre dei registi famosi, ha una malattia sessualmente trasmissibile». E via accapigliandosi.
IL MARKETING
Sempre in Francia, mercoledi 29 sarà distribuito il secondo volume del film (anche questo nella versione purgata). Intanto per vedere il primo, con l’aria compresa di chi partecipa a un rito, gli spettatori si mettono in fila. E, una volta in sala, scoprono che Von Trier, geniaccio del marketing, ha costruito una leggenda sulfurea intorno a una storia in cui il sesso è sì protagonista ma viene servito in una confezione decisamente intellettuale: dialoghi filosofici profondi spiegano infatti l’evoluzione della protagonista alla luce della sua ninfomania emergente dal racconto dei suoi incontri intimi con numerosi partner.
I PORNODIVI
L’uscita del film è stata preceduta da una campagna promozionale senza precedenti che per un paio d’anni ha centellinato in forma ”virale” rivelazioni, immagini, leggende relative al contenuto e al cast stellare. Accanto alla protagonista Charlotte Gainsbourg (dopo Antichrist e Melancholia giustamente considerata l’attrice-feticcio di Von Trier) recitano Stellan Skarsgård, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Willem Dafoe, Jamie Bell, Christian Slater, Jean-Marc Barr, Udo Kier e la giovane rivelazione Stacey Martin, un’ex modella inglese che interpreta la Gainsbourg da ragazzina.
Ma non sono stati gli attori famosi a interpretare nella versione integrale di quattro ore le scene più spinte, quelle in cui le pratiche sessuali non vengono simulate: sono entrati in azione pornodivi professionisti utilizzati come controfigure. «Non ho mai fatto sesso davanti alla cinepresa», ha raccontato la solitamente riservatissima Gainsbourg, «ma sono stata io a scegliere le mie controfigure hard».
IN ITALIA
Come reagirà il pubblico italiano? «Non è il contenuto del film a preoccuparmi, ma la sua durata di quattro ore», ha spiegato Ginevra Elkann, titolare di Good Films che si è aggiudicata Nymphomaniac partecipando a un’asta di distribuzioni indipendenti. «Il sesso non è più un tabù: lo dimostrano film recenti come La vita di Adele o Lo sconosciuto del lago».
Qualcuno, prima dell’annuncio di Berlino, ipotizzava il passaggio di Von Trier a Cannes. Niente di più improbabile. Nel 2011 il regista (che rischiava di vincere la Palma d’oro con Melancholia) venne dichiarato «persona non grata», in pratica cacciato dal Festival per le sue deliranti dichiarazioni pro-Hitler. «Scherzavo», si difese una volta resosi conto dello scivolone. Ma ci vorrà ancora del tempo perché il nipotino “maledetto” di Dreyer possa rimettere piede sulla Croisette.