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 2014  gennaio 28 Martedì calendario

ISPIRAZIONE

«Sono depresso, non so più sciare, non capisco perché. Sono di pessimo umore, mi sono portate appresso anche la chitarra ma non suono. Ho perso l’ispirazione» (Dominik Paris).

COMUNE «Certo, un’atleta vincente e comunicativo, com’ero io, fa da traino a qualsiasi specialità, ma forse è il momento per sviluppare uno spirito sportivo comune e iniziare a sostenere gli atleti per la passione e la dedizione che dedicano a questo sport» (Alberto Tomba).

MAMMONI «Alberto Tomba diceva: è più facile vincere che rivincere. Fatichiamo a gestire la pressione delle aspettative. Tanto dipende dalla nostra cultura: siamo un po’ mammoni. I nordici e gli americani fin da giovani si abituano a stare per mesi lontano da casa e gestirsi la vita in autonomia» (Flavio Rota, presidente della Federazione Italiana Sport Invernali).

LETTO «Certi giorni ti alzi dal letto e senti che sta per accadere qualcosa» (Carmelo Anthony, che la scorsa settimana ha segnato 62 punti nella partita dei Knicks contro i Bobcats).

EROI «Vengo da uno strano miscuglio di razze: la nonna è di Enna, pio c’è sangue tedesco, indio. A vent’anni ho dovuto scegliere: argentino o italiano? Fai quello che ti dice il cuore, noi ti saremo sempre accanto: così hanno detto i miei. I miei eroi» (Martìn Castrogiovanni).

ASPETTARE «Io sono sincero, ho sempre fatto quello che mi sentivo. Il problema è che mi sono fatto trascinare dalla troppa voglia di lavorare. Dopo Parma accettai di tornare a Verona. Errore. Dovevo aspettare una grande. Zaccheroni, ad esempio, si è saputo gestire. Gli andava male una stagione? Aspettava» (Alberto Malesani).

SERENO «Giocare a 41 anni è divertente. Io certo sono molto rilassato, tranquillo. Se gioco bene sono felice, se sbaglio la partita mi dispiace. Ma l’animo è sereno. So che non voglio sprecare nulla di questi ultimi anni» (Samuele Papi)

VERGOGNA «L’obiettivo attuale non è il bel gioco, ma trovare la serenità per affrontare una situazione difficile. La parte estetica verrà dopo. Non giocare una stagione in Champions non è una vergogna» (Clarence Seedorf).

PESSIMISTI «Non c’è motivo di essere pessimisti, abbiamo la tecnologia, abbiamo la gente, abbiamo le strutture. Siamo in Ferrari, un team che compete solo per vincere: qua se finisci secondo sembra un disastro» (Fernando Alonso).