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 2014  gennaio 27 Lunedì calendario

Il pomodoro viola

Quel pomodoro è un figlio dei fiori, e dicono che potrebbe persino salvarci la vita. Lui è un Ogm di schiatta e di temperamento, viola intenso e succulento come una barbabietola. Lo hanno generato senza passione, nel vetrino di un biologo inglese, mamma pomodoro e papà “bocca di leone”, un bel fiore che cresce spontaneo e sverna in molti dei nostri poggioli. Il fiore ha donato due geni preziosi capaci di attivare la sintesi degli antociani, quelli contenuti nei mirtilli, nelle more o nella buccia dell’uva nera: un potente antiossidante che promette notevoli effetti benefici nella prevenzione del cancro. Il guaio è che pochi di noi si abbuffano di mirtilli o bucce d’uva, ma la pasta al pomodoro è la regina della dieta mediterranea. Se non avessimo motivo di temere la sua natura Ogm, il nuovo pomodoro meriterebbe di essere un nostro grande amico.
Dall’Europa, invece, è dovuto fuggire prima ancora di nascere: la legislazione europea non lo avrebbe consentito. Così la professoressa Cathie Martin, il biologo metabolico del John Innes Centre di Norwich, Inghilterra, che lavorava da anni al progetto e che aveva realizzato la scoperta nel 2008, è volata in Ontario, Canada, è ha piantato i suoi semi nei campi della New Energy Farms. E oggi festeggia il primo vero raccolto.
«Con questi pomodori purpurei — ha spiegato Cathie Martin presentando il neonato alla Bbc— ottieni le stesse proprietà benefiche che avresti mangiando mirtilli e more, ma puoi ottenerle in quantità considerevoli e a un costo ragionevole in alimenti che la gente mangia comunemente». In Canada la legislazione è molto meno severa, con gli Ogm. La New Energy Farms ha messo a disposizione appena 465 metri quadrati dei suoi campi, un’inezia da contadino sotto casa, ma abbastanza per poter produrre duemila litri di succo di pomodoro senza semi: glieli hanno tolti, i semi, per poterlo portare in Europa senza rischio di contaminazioni. Il succo servirà esclusivamente alla ricerca scientifica, per valutarne gli eventuali benefici sulla salute e i possibili inconvenienti. «Certo è frustrante essere dovuti andare in Canada per gran parte del processo. Spero serva a offrire alla gente un prodotto di avanguardia che sia insieme Ogm e salutare», dice la professoressa Martin.
È una rivoluzione copernicana: fino a oggi era facile dire di no agli Ogm che offrivano solo aumenti di produttività, ma adesso la questione si complica. La promessa, ora, è di mantenerci in salute. Il rischio però è rimasto lo stesso: come possiamo escludere che inquini il materiale biologico naturale con conseguenze dannose e imprevedibili? «Presto arriverà a Norwich il primo carico di 1.200 litri di succo di pomodoro Ogm», e in due anni il pomodoro viola andrà alla normale produzione nei Paesi che lo accoglieranno.
Intanto sta per arrivare il concorrente italiano. Si chiama Sun Black, è nato dalla scienza ma è un pomodoro figlio di pomodori, creato incrociando specie selvatiche come fanno i contadini, e ora pure gli scienziati. Un progetto finanziato dal ministero della Ricerca e sviluppato da 4 università italiane: «È viola ma solo nella buccia, l’unica che contiene gli antociani con cui si fa prevenzione mangiando», spiega Pierdomenico Perata, rettore della Scuola superiore Sant’Anna e coordinatore del progetto. «Non è Ogm, è vendibile in Italia, ma ha meno antociani di quello dei colleghi inglesi. Hanno fatto davvero un bel lavoro: io li mangerei entrambi».