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 2014  gennaio 27 Lunedì calendario

TICINO, LA LOTTERIA A LUCI ROSSE CHE METTE IN PALIO LE RAGAZZE “CLIENTI TRIPLICATI NEI LOCALI”


LUGANO — Entri nel locale ed è subito attesa da sala bingo. Atmosfera casereccia ad alto tasso ormonale, più da militari in libera uscita che da boudoir.
All’ingresso, tra locandine esplicative e poster per intenditori, ci sono due cartelli cui nessuno sembra badare: il primo informa che è vietato usare videotelefonini. L’altro invita a tenere un comportamento educato con le ragazze. Sono una cinquantina. Prostitute. Moldave, romene, serbe, albanesi, ungheresi, polacche, anche qualche italiana. Fino all’ultimo non sai quale sarà il corpo messo in palio. O meglio: la ragazza con la quale potrai giocarti il primo premio. Una prestazione sessuale in omaggio. Perché se il numero estratto corrisponde alla cifra stampata sul bigliettino che ti consegnano alla cassa, le chiavi del paradiso sono tue. A quel punto — sentita pochi minuti dopo l’una di notte, cliente bresciano — può succedere che qualcuno divorato dall’invidia ti lanci una raffinata battuta tipo «hai vinto il gratta e...» (segue il nome di uno strumento musicale a fiato). Benvenuti sulla nuova giostra della Svizzera libertina: la sexy lotteria. Versione piccante dell’antica riffa, solo che al posto della cassa di vino, del cesto di leccornie, di un week end a Parigi o una settimana bianca all’Aprica, si vince lei, Venere. Una escort. Mezz’ora di sesso gratis. Un bonus offerto dalla casa da consumarsi, previo via libera della prescelta, in una delle stanze-alcova al piano superiore del locale. Come funziona? «Questo è il suo biglietto, quando estraiamo se vince le verrà consegnata una Barbie ». Una Barbie? Si, una bambolina di plastica. È il «premio». Vale 150 franchi svizzeri (122 euro), una prestazione con una ragazza.
La scegli tu. Le consegni la Barbie, e lei può accettare o meno («non è obbligata», tiene a precisare il titolare del locale). Ma prima che la Dea bendata decida ci vuole tempo, e nel locale succedono cose intuibili. Le nove di sera. Il paese è a cinque minuti di auto dal centro di Lugano. Non un posto elegantissimo. Né il nome del locale — avete presente il re dei paparazzi finito in carcere? — rende regale l’offerta. Intorno al bancone del bar le ragazze si arrampicano su tacchi da trampolieri, indossano shorts inguinali e lanciano sguardi ammiccanti a tutti. In Canton Ticino la prostituzione è legale: ti iscrivi — o dovresti — ai registri della polizia cantonale, paghi l’affitto della stanza al locale e poi sei, a tutti gli effetti, indipendente: nel senso che quello che guadagni è tuo. Le prestazioni vanno da 100 a 150 franchi. Ognuno degli otto locali in attività tra Chiasso e Lugano ha una media di 200-500 clienti al giorno (a seconda dei giorni). Vuol dire un incasso di 3-4 milioni di franchi all’anno. Prima questo era distretto a luci rosse. Poi nel 2012 la Procura ticinese ha fatto repulisti (operazione Domino, 13 arresti per reati che vanno dallo sfruttamento della prostituzione all’usura alla tratta di esseri umani): dei 32 locali che c’erano ne sono rimasti 8. Che però vanno alla grande. Da quando si sono inventati la sexy lotteria, poi, i clienti sono triplicati. «I primi a farla siamo stati noi — dice Ulisse Albertalli, patron dell’Oceano, una scuderia di 70 prostitute e clienti da tutto il Nord Italia — . Ma spiegate bene: noi non mettiamo una ragazza in premio, se lo facessimo saremmo dei magnaccia. Il cliente che vince la riffa, si aggiudica un buono. Ma è lui che sceglie la ragazza ed è lei che sceglie se accettare». Diciamo che il confine è molto sottile. Aggiungi che le sexy lotterie sono diventate un caso politico: il Partito socialista ha presentato (era già successo nel 2011) un’interrogazione nella quale si chiede al ministero pubblico (è come il ministero dell’Interno italiano) di «vietare le riffe che mettono in palio gli esseri umani». Parlano di «indegna mercificazione». Nel Ticino del sesso libero, il tema divide. «Non vedo lo scandalo — ragiona Michel Venturelli, criminologo — . Se la ragazza non vuole andare con il vincitore della lotteria è libera di non farlo. C’è in palio una prestazione sessuale, non una persona». Nel locale della “Barbie” di prestazioni se ne consumano in media 150 al giorno (si inizia alle 15 e si finisce all’una di notte, venerdì e sabato alle 5). I clienti scelgono la ragazza al bar, contrattano e salgono al piano superiore. Loro da una scala, le prostitute da un’altra. Ci sono addetti alla sicurezza e alla pulizia. «Se un cliente non si comporta bene, premiamo un pulsante e intervengono i buttafuori», dice Sara, 25 anni, viene da Sofia. «La sexy lotteria? È un gioco, è divertente, che male c’è?».
C’era una volta la schedina del totocalcio. Gianni arriva da Como: «Paghi 15 franchi, ti bevi una birra e vedi delle gnocche pazzesche. Se vuoi sali, e se ti va bene ci vai anche gratis». Corona, Oceano, Hollywood, Pompei, Sixty 9, Moulin Rouge, Motel, Rosanero. Eccoli i templi del sesso. «È 20 anni che faccio questo mestiere — continua Albertalli — , prima i bordelli erano tutti illegali, poi sono rimasti quelli seri. Ai bigotti dico: volete eliminare prostituzione? Fate un referendum e vediamo che cosa vota la gente...». A occhio, riffa compresa, il risultato sembrerebbe scontato.