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 2014  gennaio 24 Venerdì calendario

DAGOREPORT


In Italia nel luogo "di villeggiatura" per eccellenza, dove ci sono le spiagge e le discoteche e i giovani vanno a "sballarsi", ovvero Rimini, si organizza il Meeting di Comunione e Liberazione. In America, invece, sanno cosa vuol dire creare la capitale del vizio e del divertimento, e a Las Vegas si celebrano gli AVN Awards, gli Oscar dell’Adult Video Network, il porno patinato Made in USA.
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Ogni anno, mentre i corridoi dell’Hard Rock Casino si riempiono di stand, addetti ai lavori e curiosi che maneggiano vagine meccaniche, vibratori che suonano e bambole gonfiabili più vere (e meno plasticose) delle pornostar, nell’auditorium si premiano i migliori pompini, le migliori "double penetration", le migliori scene anali, le migliori "deep throat", i migliori film categoria "culone" e altre decine di micro-categorie e maxi-tettone.
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Rocco Siffredi vince ancora come migliore attore straniero, oltre a una menzione speciale per "Best Foreign Continuing Series", miglior serie per i film "Slutty Girls Love Rocco", con Evil Angel.

In platea ci sono le vecchie glorie come Ron Jeremy che, sopravvissuto ai film con Selen e a un aneurisma, ha deciso di festeggiare imitando Miley Cyrus in un video stile "Wrecking Ball", abbracciandosi in mutandoni a una palla da demolizione (qui il video: http://youtu.be/6xljA6zJn4I ). Ma ci sono anche le nuove leve, come la mitica coppia James Deen-Stoya.
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Si segnalano due trend: tra le bonazze gonfie di silicone, le bionde levigate dal botox e le "Franken-pussy", quelle fiche talmente ritoccate da essere irriconoscibili, si conta un buon numero di sexy-nerd, le ragazze acqua, sapone e lubrificante molto amate dai secchioni della Silicon Valley.

Altra novità, il ritorno del pelo: basta rasatura brasiliana, basta "petto di pollo", tra le cosce delle pornostar si riaffaccia un po’ di sano boschetto. Un vero dramma per quelle che hanno fatto l’epilazione definitiva con il laser, tanto che c’è già chi offre il trapianto di pelo, per lasciarsi alle spalle il deserto emotivo e pubico degli anni 2000 e tornare ai più goduriosi anni ’70.
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