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 2014  gennaio 24 Venerdì calendario

TABACCI DIFENDE LA SUA EX: «NON È RUBY» PURTROPPO


Ma è meglio Ruby o una che (forse) ha rubato?
Mai avremmo pensato, in tutta la vita, di dover affrontare un dilemma morale sollevato da Bruno Tabacci. Eppure è accaduto. Ieri, tramite intervista alla Stampa, egli ha involontariamente posto il più rilevante quesito di tutta la sua carriera politica, che dura dagli anni Settanta e lo ha visto consigliere comunale Dc, consigliere regionale Dc, governatore della Lombardia, deputato Dc, deputato Udc, deputato di Rosa Bianca e Allenza per l’Italia, assessore al Bilancio nella giunta Pisapia a Milano e, attualmente, deputato di Centro democratico, benché all’insaputa della maggioranza degli italiani.
Tabacci è stato chiamato in causa per meriti non suoi, nel senso che il quotidiano torinese l’ha interpellato in quanto ex compagno (fino al 2008) di Angiola Armellini, nota per discendere da una blasonata stirpe di immobiliaristi romani e per essere assidua frequentatrice di salotti. Costei è accusata di aver celato al Fisco la bellezza di 1243 immobili. Roba da impiegare un anno di vita solo per visitarli tutti. Si trovano per la maggior parte nel territorio romano, circa un migliaio sono a Ostia e, secondo la Finanza, la signora non ha mai pagato nemmeno Imu e Ici. Evasione stimata: due miliardi e cento milioni di euro. Segno che le tasse, in Italia, dopo tutto non sono questo grande problema: basta non pagarle.
Ecco, dunque, che si ripropone la domanda: meglio Ruby o una che potrebbe aver sottratto all’Erario una cifra spropositata? Il filosofo Tabacci una risposta ce l’ha e l’ha affidata appunto alla Stampa. Il cronista gli domanda se lui si sia mai accorto di niente, se abbia avuto qualche sospetto sulla macroscopica evasione. E lui replica che la sua storia con l’Armellini è finita da tempo: «Non c’è niente da chiarire, non sento la signora da sei anni».
Il giornalista incalza: «Ma lei non sapeva nulla?». Folgorante risposta di Tabacci: «Senta, la Armellini è una bella signora. Lo sa che ai suoi incontri partecipava tutta la bella Roma che conta? Non era una che aveva la nomea di essere una frodatrice fiscale. Non è mica la signora Ruby...». Vero, non è Ruby. Se fossero vere le accuse, sarebbe molto peggio. Poiché la signora Rubacuori, al secolo Karima El Marough, sarà anche stata una prostituta e si sarà fatta retribuire per i suoi preziosi servigi. Ma, se ha rubato soldi, li ha presi a Silvio Berlusconi e altri malcapitati. Non ha sottratto due miliardi e cento milioni di euro al Fisco, cioè allo Stato, cioè a noi. Ma,in base al Tabacci-pensiero, è meglio evadere cifre astronomiche che passare per la nipote di Mubarak.
La questione, pare, è meramente estetica: se una frequenta «tutta la bella Roma» un motivo ci sarà. Nei salotti mica prendono gente che sculetta nei night. Tabacci dev’essersi fidato di ciò che gli dicevano in quegli ambientini raffinati. Anche perché, stando a quello che dichiara, lui della sua ex compagna non sa praticamente niente. Dice: «Sapevo che era una signora ricca, e allora? Non sono mai stato il suo consulente finanziario né il suo commercialista. (...) Dovevo sapere se pagava o non pagava l’Ici?». Certo che no, uno all’amata mica chiede la fedina penale o il 740. Però magari al mattino, davanti al cornetto e al cappuccino, di qualcosa si parla.
Pare che la Armellini avesse la residenza monegasca dal 1999, quindi quando ancora vedeva Tabacci. Anche se poi, dicono le accuse, viveva senza dichiararlo in una villa all’Eur e in un appartamento a due piani intestato a società lussemburghesi. Però Bruno sostiene ancora di non esserne informato. Ma come, non sapeva neppure dove risiedeva la sua ex? Chissà se almeno si ricordava i compleanni e gli anniversari. Oh, magari i due erano solo amici su Facebook...
Ripete l’ignaro Bruno: «Ho appreso le notizie dai giornali». Forse, allora, i giornali ha cominciato a leggerli da sei anni a questa parte. Perché, stando a quanto riportava Gian Antonio Stella sul Corriere di ieri, nel 1996 l’Ansa pubblicò la seguente notizia: «La settima sezione del tribunale di Roma ha concesso l’amnistia ad Angiola, Francesca ed Alessandra Armellini (...) imputate di evasione fiscale e falso in bilancio per aver occultato (...) profitti per circa 1000 miliardi di lire». Com’è che diceva, Tabacci? Ah, giusto: «Non era una che aveva la nomea di essere una frodatrice fiscale».
Comunque sia, il povero Bruno non c’entra nulla con questa vicenda, e ci mancherebbe altro. La sua autodifesa sulla Stampa, tuttavia, è surreale. «Sarebbe troppo facile per me ora sparare sulla Croce Rossa, oggi che non stiamo più insieme. Non fa parte del mio stile. Allora uno potrebbe dirmi: “Tu, Tabacci hai conosciuto D’Alema e Paolo Cirino Pomicino... ». Il cronista, allibito, gli chiede: «Ma che c’entra Cirino Pomicino? ». Risposta: «In questo momento, in cui politicamente è caduto in disgrazia, io dovrei negare di conoscerlo? Eh no».
Vediamo se abbiamo capito bene: Tabacci nega di sapere alcunché sulle vicende finanziarie di Angiola Armellini, che pure è stata la sua compagna. Però ci tiene a dire che conosceva Cirino Pomicino. A questo punto sorge un atroce sospetto: Bruno, ma che rapporti avevi con Cirino Pomicino? No, perché anche in quel caso era decisamente meglio Ruby...