Franca Giansoldati, il Messaggero 24/1/2014, 24 gennaio 2014
UN RADAR A DIFESA DELLA CAPPELLA SISTINA
IL CASO
CITTÀ DEL VATICANO La Cappella Sistina, icona del Rinascimento, sarà monitorata da un radar tridimensionale che permetterà di studiare a fondo lo stato conservativo dell’affresco più famoso del mondo. Una tecnologia nuova, tutta italiana, brevettata dall’Enea, aiuterà i restauratori del Papa a scrutare la pellicola pittorica situata a più di 20 metri di altezza dal suolo per capire si sta staccando, o deteriorando, magari per qualche micro infiltrazione di umidità che si insinua a poco apoco ma inesorabilmente. Non solo. Permetterà anche di scoprire se il colore brillante si sta snaturando per l’attacco di qualche strano inquinante o per qualche muffa invisibile, senza l’aiuto dei soliti ingombranti ponteggi.
TECNOLOGIA
Il sistema ITR-C (Radar Topologico a Colori) appositamente inventato e progettato dai ricercatori dell’Enea di Frascati del Laboratorio di visione artificiale consentirà di ispezionare 24 ore su 24 lo stato delle molecole del capolavoro michelangiolesco. Nata per controllare lo stato delle strutture dei reattori nucleari a fusione, questa tecnologia trova ora applicazione - combinata con un software per la raccolta e l’analisi dei dati - nelle procedure diagnostiche propedeutiche al restauro nel campo della conservazione dei beni sia di superficie che sommersi (per esempio l’archeologia sottomarina). È con il radar topologico ad immagine a colori che un’equipe dell’Enea ha recentemente riprodotto la Cappella Carafa di Filippino Lippi, a santa Maria sopra Minerva, uno dei maestosi cicli pittorici rinascimentali. E, ancora, ha scoperto sotto il colore una strana macchia dovuta ad un «pasticcio» di Raffaello negli appartamenti che furono abitati da Giulio II. Insomma, un vero e proprio strumento indispensabile per tutelare un patrimonio universale.
RAGGI LUMINOSI
Come funziona? Il radar ottico usa la luce, anziché le onde radio come un radar normale, emettendo però un raggio laser che è la somma di tre fasci di lunghezze d’onda corrispondenti ai tre colori primari: rosso, verde e blu. Facendo muovere il fascio, regolato in ampiezza a frequenze opportune, con un sistema di scansione meccanica si cattura la superficie che si intende analizzare praticamente su tutta la sfera visiva. I dati raccolti vengono passati al computer per essere elaborati e riprodotti in 3D. Data la grande sensibilità del sistema, è possibile scandagliare un’opera d’arte fin nella sua più minuziosa composizione dei colori, mentre il software può ricostruire l’immagine a tre dimensioni, ingrandendola come un microscopio.
FLUSSI
Nel 2013 sono stati oltre 5 milioni e mezzo i visitatori che hanno varcato la soglia del portone d’ingresso dei musei del Papa. Un afflusso importante, positivo, ma che richiama anche la necessità di metodi di conservazione sempre più sofisticati. Il direttore dei Musei Antonio Paolucci ha evidenziato che quando «due eccellenze si incontrano» generando «un’alleanza del genere fuoriescono a risultati esemplari». «Si tratta della sintesi delle tecnologie di più alto livello degli ultimi vent’anni per la preservazione dei beni culturali; puntare su questo significa anche dare un contributo per creare lavoro e uscire dalla crisi», ha spiegato il commissario Enea Giovanni Lelli. Una delle prime applicazioni di questa collaborazione sarà proprio il radar topologico a immagine che senza disturbo ai visitatori testerà lo stato di salute degli affreschi. Michelangelo ne sarebbe soddisfatto. In fondo il sapere umanistico e quello scientifico sono due realtà che hanno sempre camminato assieme.
Franca Giansoldati