Marianna Aprile, Oggi 22/1/2014, 22 gennaio 2014
TRE NODI DA SCIOGLIERE PER LA GIROLAMO
Roma, gennaio
A Benevento, la sua città, c’è chi la vezzeggia chiamandola Nunziatina e chi ne celebra il piglio con un «Nunzia la Belva». A Roma è il ministro dell’Agricoltura o la moglie di Francesco Boccia, Pd. Per tutti, è diventata l’ennesimo inciampo dell’incerto governo Letta. Un’inchiesta della Procura di Benevento su una presunta truffa ai danni della locale Asl avrebbe infatti messo in luce un sistema di potere (nella sua ordinanza il Gip Flavio Cusani lo definisce «direttorio politico-partitico») con al centro proprio il ministro dell’Agricoltura. Al momento la De Girolamo non è indagata, dice di esser vittima di un complotto ordito da avversari politici locali (con propaggini romane) e di avere la coscienza pulita. Inchieste a parte, le sorti di Nunzia potrebbero diventare il terreno su cui i fragili equilibri della politica italiana sperimentano la tenuta.
L’ACCUSANO DI ESSERE TROPPO INFLUENTE
I fatti che imbarazzano il ministro risalgono all’estate del 2012, quando la De Girolamo era deputata e coordinatrice provinciale del Pdl a Benevento. L’accusa è di aver usato la sua influenza per determinare nomine e appalti nella sanità del Beneventano. Agli atti, decine di ore di registrazioni che l’ex dirigente amministrativo dell’Asl di Benevento Felice Pisapia ha fatto di nascosto durante le riunioni del presunto “direttorio” a casa del padre del ministro. Da quei colloqui emerge l’interessamento della De Girolamo sugli appalti da milioni di euro per il 118 e per la gestione del bar interno all’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Un’inchiesta dell’Espresso ha poi svelato una schiera di amici e sodali (persino un ex fidanzato) approdati al ministero dell’Agricoltura con Nunzia, tutti provenienti dalla sua città e da Bisceglie, “feudo” elettorale di Boccia. La coppia ha querelato il settimanale, ma al ministero non si stupirebbero - sussurrano - se a quella lista si aggiungesse qualche nome molto vicino alla coppia.
UN GIORNO INTERO PER L’AUTODIFESA
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia alla De Girolamo, che però deve ancora essere calendarizzata. Nel frattempo, affatto scaramantica, la mattina dello scorso venerdì 17 gennaio Nunzia la Belva si è difesa alla Camera dei Deputati (deserta). La sera, ha ripetuto e argomentato il tutto prima da Lilli Gruber a Otto e mezzo, poi da Luca Telese a Matrix. Quindi si è ritirata a meditare sul suo futuro.
I nodi attorno ai quali si arrovella sono tre. Il primo: dimettersi (fornendo a Letta e Renzi l’assist per un rimpasto di governo) o no? Per ora l’indicatore è sul no, ma l’ipotesi non è archiviata. Qualora ci fossero, le dimissioni rientrerebbero in un disegno politico più ampio, che include il marito Francesco Boccia e arriva, tanto per cambiare, a Silvio Berlusconi.
TRA PARTENZE E RITORNI
Dicono che la De Girolamo sarebbe delusa di come il Ncd di Angelino Alfano, in cui è confluita dopo la scissione del Pdl, ha preso le sue difese. I suoi colleghi si sono infatti limitati a sottolineare che le registrazioni che imbarazzano il ministro sarebbero state ottenute abusivamente dal suo accusatore Pisapia. Ne hanno fatta una questione di metodo e non di merito. Nunzia sarebbe anche amareggiata dalla presenza lampo di Alfano alla Camera durante il suo discorso di difesa. Tutto questo le avrebbe suggerito l’ipotesi (ed ecco il secondo nodo) di un ritorno nelle file di Forza Italia. Andrebbe letta in questo senso l’insistenza con cui la De Girolamo, nelle ultime uscite pubbliche, ha sottolineato il dolore per l’addio al suo mentore Berlusconi.
C’è poi un terzo nodo che riguarda il marito Francesco Boccia. A metà dello scorso anno i due, il cui amore nel 2009 era stato la prima larga intesa tra centrodestra e centrosinistra, erano dati in crisi. Si sussurrava di “pause di riflessione” e weekend in cui era solo il ministro a tornare dai suoi a Benevento con la loro piccola Gea. La crisi, se c’è stata, non è mai andata oltre il bisbiglìo da Transatlantico, senza approdare a conferma o smentite. La bufera su Nunzia ha comunque avuto almeno il merito di farla tornare a far squadra con Francesco, che nel frattempo si ritrova in una posizione politica scomoda. Un tempo lettiano di ferro, negli ultimi mesi Boccia avrebbe visto raffreddarsi molto i rapporti col premier che, dicono, non avrebbe gradito la sua repentina svolta renziana. Una svolta rimasta in sospeso, essendo Boccia ancora visto da Renzi e dai suoi come un uomo di Letta. Per uscire dall’impasse, Francesco si candiderebbe alle prossime Europee, con l’appoggio elettorale della moglie. E c’è già chi lo paragona a Clemente Mastella.