Gigi Vesigna, Oggi 22/1/2014, 22 gennaio 2014
LA TV ME LA FACCIO DA SOLO SUL WEB
Milano, gennaio
La mia tv io me la sono fatta da me: collegati con www.renzoarbore.channel. tv e vedrai cosa sto combinando».
Tv nostalgia, suppongo.
«La definirei tv del ricordo: metto a disposizione di chi si collega molto del bello e dell’indimenticabile del mio vissuto. La famosa lettera di Totò, Peppino e la... malafemmina, lo sketch di Walter Chiari sul Sarchiapone, e poi jazz, canzoni napoletane, scene di film memorabili, storie di vita. Un arricchimento: collegati e clicca “mi piace”».
Con tutto questo impegno immagino che la tv la segua poco.
«E non mi perdo proprio niente. La televisione sta attraversando una crisi profonda: di idee, personaggi, creatività. E mancano gli improvvisatori, quelli in grado di parlare a braccio, come i cabarettisti di una volta».
Non mi dirai che le tue trasmissioni nascevano dall’improvvisazione totale.
«Proprio così: a Indietro tutta! eravamo in quaranta e quando ci trovavamo per registrare non avevamo in mente nemmeno l’argomento».
Torniamo a oggi: la Rai la gestiscono i soliti noti, non trovi?
«E per fortuna! Da Carlo Conti, a Fabrizio Frizzi, alla “mia” Milly Carlucci che ho praticamente fatto scendere dai pattini, ad Antonella Clerici: sono loro a mandare avanti la baracca. Dopo di loro… il diluvio. E poi c’è Fabio Fazio e il suo territorio».
Del suo festival di Sanremo, che mi dici? Ti convince il cast?
«Fabio l’anno scorso ha ottenuto un notevole successo di ascolto e confezionato uno spettacolo piacevole, quest’anno ha imboccato una strada più coraggiosa scegliendo artisti che secondo lui avranno il sostegno delle radio e dei frequentatori del web».
Chi sono gli altri talenti in video?
«C’è Maurizio Crozza che però preferisce restare nel suo habitat protetto, a me piaceva Geppi Cucciari, ma s’è un po’ persa. Trovo che il fiore più profumato sbocciato quest’anno sia Virginia Raffaele. Gino e Michele di personaggi nuovi ne hanno proposti in quantità, ma se scremi vengono fuori Checco Zalone, Enrico Brignano, e il “capocomico” Claudio Bisio».
Ma se devi fare un nome solo?
«Mi piacciono molto Lillo e Greg, a teatro sono straordinari, ma in questo momento in Italia c’è un solo fenomeno: Fiorello. Ecco, lui potrebbe essere un grande catalizzatore di talenti. Almeno sperimenta: l’idea dell’edicola sul web è coraggiosa e divertente. Il resto del palinsesto è una litania di spettacoli che, con il conforto dell’auditel, si replicano per anni, sempre uguali».
Cosa pensi dell’auditel?
«Trovo scandaloso che tutto si basi sul numero degli ascoltatori e non vengano resi noti i dati del gradimento, che esistono, ma la Rai non vuole rendere pubblici».
Con Boncompagni avete creato un’altra tv, quella del “cazzeggio”: avete invaso la domenica pomeriggio prima che in viale Mazzini si accorgessero che pubblicitariamente è una miniera d’oro, con la radio avete raccontato jazz e musica popolare, con Indietro tutta! e Quelli della notte avete abituato i telespettatori a far tardi con la seconda serata. Chi siete davvero?
«Due amici che invecchiano insieme. Spesso, come due casalinghe, andiamo insieme a far la spesa col carrello comprando solo cose inutili. Siamo due impuniti: quando c’era la censura venivamo convocati in direzione, “ora ci segano” pensavamo, allora ci andava solo Gianni che tornava con lo sguardo afflitto... e un aumento di stipendio».
Un parere sui talent?
«Spettacolari, come X Factor, o inutili: creano personaggi che vincono, ma non durano».
La Rai ha eliminato Isola dei famosi e Miss Italia: erano così dannosi all’immagine dell’ente pubblico?
«L’Isola non era certo un momento di eleganza, su Miss Italia c’è stata troppa fretta».
Due momenti che ti sei tenuto per te sino ad oggi?
«La prima riguarda Fellini: quando l’ho invitato alla visione privata del mo film F.F.S.S. Cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene? lui s’è arrabbiato. Il film racconta di un copione che il grande Federico lascia alla mercé del vento perché deve correre in bagno, io lo raccolgo e ci faccio un film. A Federico non piacque: quella fretta di andare in bagno poteva far pensare a problemi di prostata. L’altro fatto curioso fu una telefonata di Berlusconi: voleva sapere se era vero che in Brasile avevo trovato un esperto tricologico, medico o stregone che poteva far ricrescere i capelli».
Ultima domanda: hai l’età considerata “della saggezza”, come la vivi?
«La anticipo facendo finta di essere distratto, svagato, smemorato, persino un po’ rinco… mi porto avanti così quando lo sarò veramente i friends diranno: “Renzo? sono anni che fa finta …».