Antonella Scutiero, Lettera43 23/1/2014, 23 gennaio 2014
BELPOLITI: «L’OSSESSIONE DI BERLUSCONI PER IL CORPO»
Perdere peso, rimettersi in forma, per ricomparire in tivù più magro, più rilassante, più aitante. Persino più giovane. L’ultimo capitolo dell’ossessione estetica di Silvio Berlusconi per il proprio corpo si sta scrivendo a Villa Paradiso, una Spa sul lago di Garda in cui non a caso lo hanno accompagnato due persone che gli stanno particolarmente a cuore: la fidanzata Francesca Pascale e il direttore di Studio Aperto e Tg4 Studio Aperto Giovanni Toti. Colui che il Cav vorrebbe come nuova guida di Forza Italia.
Niente di cui stupirsi. La remise en forme è una tappa obbligata dell’agenda di Silvio. La cui attenzione per la forma fisica è sempre stata altissima e ha sempre coinvolto i suoi collaboratori più stretti. Chi non ricorda le sedute di jogging, alle Bermuda o in Sardegna, di Fedele Confalonieri, Marcello Dell’Utri, Gianni Letta, Vittorio Dotti, i figli e l’ex moglie Veronica Lario? Senza parlare delle diete a cui l’ex premier si sottopone, a suon di tisane e verdure scondite.
L’ex premier, insomma, non scherza. E come oggi ha coinvolto Toti nella full immersion di Villa Paradiso, in passato si vociferava che bastasse essere un po’ panciuti per vedere automaticamente ridotte a zero le proprie possibilità di diventare direttori di Panorama.
«In Berlusconi trionfa il materialismo occidentale», spiega Marco Belpoliti, critico letterario e scrittore, con un libro in uscita il prossimo 13 febbraio intitolato L’età dell’estremismo (Guanda) e già autore de Il corpo del capo. «È ossessionato dal controllo. Sulle liste elettorali come sul corpo, proprio e degli altri».
Perché Berlusconi è fissato con la dieta?
«Come si sa la dieta non è solo un fatto fisico ma mentale. Dietro la dieta c’è l’ambizione a essere in forma. E non riguarda solo i chili in meno, ma anche il ripulirsi, depurarsi».
Può spiegarsi meglio?
«È una cultura molto diffusa nella nostra società. Non è un caso che discipline come lo yoga, che associano benessere fisco a quello mentale, abbiano grande popolarità».
E interessa anche l’ex premier?
«Berlusconi non ce lo vedo a far yoga perché mi sembra materialista. Il suo culto per il corpo è molto materiale, è convinto che esista solo questa vita e che il corpo sia l’unico capitale che abbiamo. Ecco, il capitale umano di Berlusconi è il corpo».
Perché?
«Nell’idea berlusconiana corpo e mente sono tutt’uno. È il massimo del materialismo occidentale».
C’è anche una forte componente estetica in questa convinzione...
«Da una parte c’è l’assioma quasi cartesiano mente-corpo, che è fortemente occidentale. Dall’altro un edonismo assolutamente non ascetico, che si concretizza anche nell’harem da mille e una notte, e rappresenta una componente quasi orientale».
Come si traduce in pratica questo dualismo?
«Berlusconi oscilla tra la dissipazione - il sesso, magari i piaceri del cibo - e il desiderio ascetico di ritrovare il controllo».
Il bisogno di controllo sembra essere molto forte.
«Assolutamente sì. C’è un filo diretto tra le liste bloccate, cioè il controllo dei parlamentari da eleggere, e il controllo del corpo».
Che però coinvolge anche terzi...
«Sì, perché chi è ossessionato ha la necessità di controllare tutto quello che gli sta intorno».
Quindi si mescolano bisogno di controllo e culto della forma fisica.
«È chiaro. Berlusconi non può accettare che l’intelligenza alberghi in un corpo obeso. Il suo ideale è il corpo magro, anche se obiettivamente negli ultimi 30 anni non è mai stato uno stecchino».
In effetti è vittima, come tanti, del desiderio di raggiungere canoni fisici che non gli appartengono.
«È un uomo basso, brutto, con le orecchie e il naso grandi. Dalla sua ha un fascino pazzesco e ha una delle voci suadenti più incredibili che abbia mai ascoltato e che è rimasta giovane, intatta nel tempo. De Gregori non ha più la voce del passato, Berlusconi sì».
La sua fissazione per determinati canoni fisici coinvolge naturalmente anche le donne.
«Basta guardare le Olgettine: hanno tutte le stesse caratteristiche, molto formose, quasi materne. Nell’harem berlusconiano da Lario in poi ci sono sempre donne matronali».
E Pascale?
«Credo che le labbra e in generale l’aspetto di Pascale, almeno per quel che vedo dalle foto, abbiano subito qualche ritocco. Del resto la manipolazione del corpo è un’attività in pieno funzionamento».
Cioè?
«Berlusconi è artista della body art, a uso personale e politico».
Eppure Angelino Alfano prima e Toti poi non sono esattamente dei modelli...
«Non va dimenticato che è un uomo fortemente competitivo. Non tollererebbe la concorrenza».