Fulmini 24/1/2014, 24 gennaio 2014
CARRO «In Italia ci sono 60 milioni di commissari tecnici. Se sbaglierò una formazione, mi salteranno addosso
CARRO «In Italia ci sono 60 milioni di commissari tecnici. Se sbaglierò una formazione, mi salteranno addosso. Se andrà bene, saliranno tutti sul carro: nessun problema, accoglierò chiunque, al massimo ci stringeremo un po’» (Cesare Prandelli). AEREO «A chi devo dire grazie? Ai miei genitori. Mio padre ha paura dell’aereo: si fa 7 ore di auto per seguirmi» (Simone Zaza). IGNORANZA «Io non sono tecnologico, vede. Ammetto la mia ignoranza. Io sono amanuense» (Claudio Lotito). UNIVERSITA’ «Ho fatto le elementari e il primo anno delle medie a Rosario, gli altri in Spagna. Mi mancano gli ultimi due anni delle superiori per andare all’università. Magari quando smetto col calcio la farò... Ora non riesco a fare le due cose assieme» (Lionel Messi). FAMIGLIA «Educazione, scuola di vita. Quella dei miei genitori e dell’infanzia nel mio paese, quella dei primi anni vissuti lontano da casa. La famiglia, comunque, è la chiave. Almeno per me, tutto parte da lì» (Alessandro Del Piero). TRANQUILLO «In pista mi scateno, divento un agonista pazzesco proprio come quando, da piccolo, lanciavo sfide su tutto: a chi lanciava il sasso più lontano o a chi arrivava per primo a scuola. A me piace vincere, ma nella vita, lontano dalle gare, sono un tipo tranquillo» (Omar Visintin, tra gli azzurri più attesi a Sochi). VECCHIO «Da bambino papà mi portava a Torino alla domenica, col pullman dello Juventus club Jesi. Partivamo alle sei del mattino con il cestino preparato dalla mamma. Sette ore di viaggio, ma non ci pesavano, eravamo tifosissimi. Certo che il destino sceglie strade strane... Nel 2014 compio 50 anni, un’età che a quei tempi consideravo vecchiaia, o quasi. Ha presente le fate con la bacchetta magica e i desideri da esprimere? Ne potessi realizzare uno, sceglierei di tornare giovane per un giorno» (Roberto Mancini) GIOVANE «Ho 31 anni ma mi sento ancora molto giovane, in forma, con la convinzione di poter vivere molti anni da protagonista» (Alberto Gilardino). MINORE «Mi piacerebbe che si smettesse di definire il mio sport come uno “sport minore”. Di noi, come di molti altri atleti, si parla purtroppo solo per le Olimpiadi. Io ho dimostrato che noi ci siamo sempre, anche nell’anno prima e nell’anno dopo i Giochi» (la tiratrice Jessica Rossi, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra).