Claudio Colombo, Corriere della Sera 20/1/2014, 20 gennaio 2014
CIO, L’INESAURIBILE MINIERA D’ORO E IL FAVOLOSO MONDO DEI 5 CERCHI
L’Olimpiade d’inverno che fra 19 giorni celebrerà a Sochi la sua 22ª edizione, sarà anche l’occasione per l’ennesima passerella di tutto quel movimento olimpico animato da un pugno di potenti e a volte pittoreschi personaggi. Il Cio, per definizione, è un comitato d’onore di cento persone al quale si accede attraverso severa selezione: ma una volta saltati sul carro, il futuro (anche economico) è assicurato. Benvenuti, dunque, nel favoloso circo a cinque cerchi.
Il bilancio
Il potere del Cio sta nei numeri: nell’ultimo quadriennio (2009-2012) il bilancio è stato di 8 miliardi e 46 milioni di dollari (pari a 5 miliardi e 917 milioni di euro, più o meno il valore in Borsa della Fiat), così suddivisi: 2 miliardi e 570 milioni provenienti dai diritti tv, 866 milioni dal programma Top Sponsor, 1 miliardo e 855 milioni dalle sponsorizzazioni locali, 274 milioni dalla vendita di biglietti, 185 milioni dalla concessione di licenze. La cifra testimonia la crescita vertiginosa del fatturato nei cinque ultimi quadrienni olimpici: nel ’93-’96 per esempio, il budget era di «soli» 2,6 miliardi di dollari, nel 2005-2009 era balzato a 5,4 miliardi. L’enorme cifra viene redistribuita secondo modalità precise: il 90% va ai Comitati olimpici nazionali, alle Federazioni sportive e ai Comitati organizzatori dei Giochi olimpici estivi e invernali, mentre il restante 10% viene trattenuto per i costi di mantenimento e amministrazione: gas, luce e telefono e anche gli stipendi — circa 29 milioni di euro all’anno — degli oltre 400 dipendenti in organico nella sede di Losanna (di 30 nazionalità diverse, età media 40 anni, in maggioranza donne).
Rimborsi spese
Il Cio ha una struttura piramidale ed è organizzato in 22 commissioni: si va dalla «Sport per tutti» alla ben più importante Commissione esecutiva, praticamente il governo del Cio, composta dal presidente, da quattro vice e da 10 membri (nessun italiano presente, l’ultimo fu Pescante, vice di Rogge nel periodo 2009-2012). Durante i meeting Cio ogni membro riceve un rimborso spese di 1.000 euro al giorno (poco più di 2.000 per i membri dell’Esecutivo) e dispone di una stanza cinque stelle al Palace, lo stesso che per più di vent’anni ha tenuto libera una junior suite per don Juan Antonio Samaranch. Ogni membro in giro per missioni nel mondo viene spesato. Inoltre, gode di un’indennità straordinaria annuale di 3.600 euro. Il presidente (l’attuale è il tedesco Thomas Bach, 61 anni, eletto nel 2013) non riceve ufficialmente stipendio, ma un rimborso spese annuale: oggi è di 286 mila euro.
I membri
Per effetto della riforma post Salt Lake City, lo scandalo che costò l’epurazione di una ventina di membri corrotti, la composizione dei membri Cio (numero massimo 115) è rigidamente regolamentata: 45 devono provenire dalla militanza sportiva (atleti o dirigenti), mentre i restanti 70 possono avere un’estrazione varia e sono scelti a titolo individuale. La riforma ha previsto una Commissione per le candidature che vaglia le qualità di un potenziale membro Cio. Il mandato di ogni membro dura otto anni ed è rinnovabile fino al raggiungimento dell’età massima di 70 anni. Poi si diventa, se si è rimasti in carica più di dieci anni (o per nomina presidenziale), membri onorari, ma senza diritto di voto. Si tratta, onestamente, di una gran bella carriera: si viaggia spesso, si partecipa a congressi in località solitamente attraenti, si entra in contatto con realtà esclusive. È chiaro che a margine dell’impegno ci può scappare anche il business di lavoro (conflitto di interessi? che roba è?). Per questo il club sportivo più esclusivo del mondo, al quale sono iscritti anche tre italiani (Franco Carraro, 74 anni, Ottavio Cinquanta,76, Mario Pescante, 75, più Manuela Di Centa membro onorario), appare ai più come un’entità siderale che sfugge alle regole comuni. Ma da sotto un antico velo di polvere spunta un’organizzazione potente, efficiente e solidale, che muove montagne di denaro per far giocare il mondo. Roma compresa, in futuro, si spera.