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 2014  gennaio 23 Giovedì calendario

MA ABOLIRE LE TASSE SULLA CASA SI PUÒ ECCO I COMUNI CHE LO HANNO FATTO


Niente tasse. Eppure siamo in Italia. La stessa Italia degli sprechi e delle generose elargizioni alla politica e ai politici che poi, la politica e i politici bruciano in fretta e male ottenendo l’unico risultato di allontanare sempre di più i cittadini dal Palazzo e dalle istituzioni, grandi e piccole che siano. Si comincia col poco e via via risparmiando, risparmiando, facendo investimenti pubblici mirati e oculati ecco che si arriva a diventare il Comune dove tutti vorrebbero risiedere, il Comune «virtuoso» che, se può, ai suoi cittadini, le tasse, almeno alcune tasse, non le fa pagare.
D’altra parte i conti sono presto fatti: se è vero come è vero che, per quanto riguarda la mini Imu non devono riscuotere nulla dai cittadini quei Comuni che hanno lasciato intatta l’aliquota base (0,4 per cento o 4 per mille) fissata dal governo, è anche vero che ben 2.398 Comuni si sono affrettati ad alzare quell’aliquota a 0,45 oppure 0,5 o anche allo 0,6 per cento per recuperare altro denaro. Così abbiamo pensato bene di compiere un rapido (e forzatamente incompleto) viaggio da Nord a Sud, da Est a Ovest per citare alcuni fra gli esempi più significativi di risparmio virtuoso, motivati e perseguiti con convinzione dagli amministratori di Comuni grandi, piccoli e piccolissimi del nostro bizzarro Paese. Cominciando da un piccolo Comune in provincia di Siracusa, Solarino, che ha deciso, addirittura, di non far pagare la Tares ai cittadini che adottano un cane randagio, tutto sotto il controllo dei vigili, che due volte all’anno,dovranno verificare presso le famiglie lo stato di buona salute dell’animale.
Tornando alla mini Imu ricordiamo alcuni dei Comuni più «importanti» dove non si paga: Ferrara,Imperia,Savona,La Spezia, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Sondrio, Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone, Asti, Biella, Cuneo e Vercelli, Trento, Bolzano, Aosta, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza. Capoluoghi, questi dove le aliquote comunali sulla prima casa non sorpassano la percentuale dello 0,4 per cento. «Asti si conferma il capoluogo di provincia con l’Imu più bassa di tutto il nord e il centro Italia», fanno notare, con orgoglio, il sindaco Brignolo e l’assessore al Bilancio Cannella. Un carico fiscale più leggero cui si accompagna la soluzione adottata da Asti che come molti altri Comuni ha evitato l’esborso dell’addizionale Tares, grazie al fatto che la quota di pertinenza statale era già stata compresa assieme alla quota comunale nelle bollette scadute lo scorso 31 dicembre.
Ma, come accennavamo, diamo anche un po’ di voce ai Comuni più piccoli, che più fatica fanno a far quadrare i conti e che quindi meritano ancora più apprezzamento. A San Gimignano, provincia di Siena, il «niente mini-Imu» significa, commenta il sindaco Giacomo Bassi che «anche questo risultato è frutto di un’oculata politica di bilancio, uno sforzo economico di Comuni piccoli che fanno acrobazie per non gravare sulle tasche dei loro cittadini dato che San Gimignano ha ulteriormente abbassato l’aliquota Imu allo 0,30 ». E se lo sforzo, anziché venire incoraggiato è quasi ostacolato è comprensibile la reazione di Roberto Bozzi, sindaco di Castelnuovo Berardenga: «È intollerabile che i Comuni che hanno aumentato le tasse ricevano dallo Stato maggiori trasferimenti rispetto a quelli che le hanno abbassate. Castelnuovo, a fronte di grandi sacrifici, è riuscita a tenere i conti in ordine e a non aumentare le tasse quindi nessuna mini Imu». Come nessuna mini Imu va pagata nel Comune di Guglionesi, in provincia di Campobasso. «Nonostante a Guglionesi, nemmeno in questi anni difficili, l’amministrazione abbia aumentato l’aliquota della addizionale Irpef e tante altre tariffe, come sempre, è stato rispettato pienamente il patto di stabilità », sottolinea il sindaco Bartolomeo Antonacci. E niente salvadanai da rompere per pagare la mini-Imu anche a Vicopisano, provincia di Pisa, «La cifra corrispettiva dello 0,4 per cento ad abitazione principale ci viene rimborsata dallo Stato. Qualora avessimo aumentato l’aliquota Imu,sarebbero stati i residenti a pagare la differenza, quindi abbiamo soprasseduto », fa notare il Sindaco Juri Taglioli e idem a Castelnuovo Garfagnana, provincia di Lucca dove la buona notizia si accompagna anche a una orgogliosa dichiarazione dall’assessore ai tributi e bilancio Ubaldo Pierotti: «Abbiamo tradotto nei fatti un altro comportamento virtuoso che oggi va a ulteriore vantaggio delle tasche delle famiglie della nostra comunità».