ItaliaOggi 23/1/2014, 23 gennaio 2014
DIRITTO
& ROVESCIO–
Per dirle, le cose le dice chiare, senza peli sulla lingua. Sentiamolo: «Che 280 contratti nazionali di lavoro siano troppi, è del tutto evidente. Inoltre è altrettanto chiaro che basterebbe un contratto unico e un sindacato solo dell’industria che preveda le stesse tutele e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni per tutti i lavoratori». Uno che parla così, non può che essere uno di destra, anche se moderno. Infatti colpisce in pieno la metastasi sindacale, con tutte le sue nicchie e i suoi particolarismi. È un siluro in piena faccia alla Camusso che è la patronne del grande falansterio. Poi leggo meglio e scopro che questa dichiarazione è stata fatta da Maurizio Landini, il solfureo capo della Fiom, che è la Cgil dei metalmeccanici. E allora mi dimetto dalla comprensione dei fatti. Chiedo un attimo di riposo. Giusto per chiarirmi le idee perché qui, signori miei, non si capisce più nulla.