g.str., Corriere della Sera 23/1/2014, 23 gennaio 2014
LE SCOMMESSE SU FED E BRASILE. E L’ADDIO DI EL-ERIAN
La «tempesta perfetta» ha attraversato l’Alantico? La bufera sui titoli di Stato ha lasciato (almeno in parte) l’Europa per gli Usa, passando da Btp e Bonos alle società d’investimento a stelle e strisce: così raccontano alcuni analisti dopo le dimissioni del «re dei bond» Mohamed El-Erian dalla plancia di comando di Pimco, il maxigestore di fondi obbligazionari (e non solo). Un esempio: il Pimco Total Return, con i suoi 237 miliardi di dollari in pancia, ma anche 41 miliardi di riscatti. Tanto che il gestore californiano ha perso lo scettro di numero uno dell’obbligazionario mondiale. Così, mentre in Europa i rendimenti di Btp e Bonos tornavano sotto il 4% , nelle sale delle investment company anglosassoni arrivavano i «primi terremoti» ai vertici. Ma la questione non è così semplice come può sembrare. Perché Pimco ha puntato sull’Europa, poco o tanto che sia, anche negli anni della crisi e dei minimi dell’Eurozona. E perché il Total Return Fund non è gestito da El-Erian, ma dal fondatore di Pimco Bill Gross. In ogni caso alla Pimco, dopo tanti anni di successi, le cose non sono più quelle di una volta. Ci sono i riscatti del Total Return Fund e gli errori di valutazione sul debito Usa: dalle vendite pre-rally nel 2011 alla non perfetta sincronizzazione con il «tapering» della Fed. E c’è la fine dell’amore con il Brasile: dopo il crollo del debito locale in real (-13,6% nel 2013), Pimco ha depennato il Paese sudamericano dai mercati preferiti. Certo, il gestore californiano resta un gigante del settore, con molti segni «più». Inoltre, il curriculum di El-Erian conta molti investimenti azzeccati. Eppure, lo stesso manager lo scorso agosto ammoniva l’Europa che «il senso di normalità di quest’estate non è naturale né necessariamente sostenibile nel lungo termine». Magari il futuro gli darà ragione. Ma, per ora, più che la vecchia Europa sono i vertici dei fondi Usa a essere in subbuglio.