Fiamma Satta, Vanity Fair 22/1/2014, 22 gennaio 2014
SE LA SENATRICE CHE PREDICA BENE PARCHEGGIA MALE
Il 9 gennaio è stato pubblicato online uno spot promozionale della senatrice M5S Paola Taverna: quattro minuti in cui parla del bisogno di regole, spiega quanto il suo movimento abbia fatto «per frenare il degrado politico e sociale», sostiene la raccolta differenziata, scambia sorrisi. Perfetto. Peccato che al 38esimo secondo salga sulla sua auto visibilmente parcheggiata sulle strisce pedonali. Come reclamizzare un deodorante all’aroma di gorgonzola. Non ritengo quella distrazione solo una piccola gaffe o una pagliuzza in un mare di travi nell’occhio, nonostante ignorare una delle regole basilari del convivere civile equivalga a sminuirne il valore. Mi infastidisce la disinvoltura con cui lo spot è stato pubblicato senza tagliare quel brevissimo passaggio. Mi rifiuto di credere che fra coloro che lo hanno girato, montato, visionato, nessuno si sia accorto di quel dettaglio, facilmente eliminabile ma probabilmente ritenuto ininfluente. Un’alzatina di spalle preoccupante che equivale alla mancanza di attenzione e al pressappochismo con cui si fanno, spesso, le cose. Com’era la storia del diavolo che si nasconde nei dettagli?