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 2014  gennaio 22 Mercoledì calendario

FABIO CAMILLI – E DA OGGI TORNO A VOLARE


ROMA GENNAIO
«Sono il figlio segreto di Domenico Modugno»: da tempo lo sostiene Fabio Camilli, attore romano di 51 anni, interprete negli Anni 80 di film e serie di culto come Vacanze in America e I ragazzi della 3ª C, e visto di recente in fiction televisive come Romanzo criminale, Rosso San Valentino e Una mamma imperfetta.
Camilli, figlio della coreografa Maurizia Calì, dal 2002 sta portando avanti una battaglia legale per difendere la sua verità, che lo vede contrapposto alla vedova Modugno, Franca Gandolfi, e ai suoi tre figli, Marco, Marcello e Massimo. Oggi siamo a una svolta: la Corte di cassazione ha reso definitiva la sentenza con cui la Corte di appello di Roma aveva accolto, nel 2011, la domanda di disconoscimento della paternità da parte dell’attore. È la conferma che il suo padre naturale non è l’uomo che l’ha cresciuto, Romano Camilli.
È atteso a giorni il passaggio successivo: il deposito della sentenza sull’accertamento della paternità che deve stabilire se Fabio Camilli sia figlio di Domenico Modugno. Le udienze si sono già svolte nei mesi scorsi, sempre con l’opposizione dei tre figli e della vedova del cantante, scomparso nel lontano 1994. L’esame del Dna sulla salma riesumata del cantante avrebbe dato esito positivo e i giudici di merito attendevano proprio la decisione della Corte di cassazione per depositare la sentenza tanto attesa da Camilli.
Quella di Fabio, presunto figlio segreto di Modugno, è la storia di un uomo che scopre a un certo punto della sua vita un terribile segreto: quello che ha sempre considerato suo padre, in realtà, potrebbe non esserlo. Una vicenda umana vissuta con dolore e accompagnata dal clamore dei titoli strillati, perché coinvolge un monumento dello spettacolo italiano. Una rivelazione choc, che ha sconvolto l’esistenza dell’attore e che è arrivata solo quando lui era già adulto. «Avevo venticinque anni quando scoprii chi era il mio vero padre», racconta.
La storia di Fabio e della famiglia Modugno si era intrecciata ben prima che il ragazzo iniziasse ad avere dei dubbi sulle sue origini. «Ero molto amico degli altri figli di Modugno, Marco, Massimo e, soprattutto, Marcello. Siamo cresciuti insieme, bazzicando gli stessi ambienti, abbiamo anche scelto di lavorare nel mondo dello spettacolo: la nostra frequentazione era assidua». Quelle di Marcello e di Fabio sono due storie parallele. E, come un incredibile incastro del destino, sarà attraverso l’amico che Fabio, indirettamente, riceverà la fatale rivelazione. «La verità me la raccontò una persona per me carissima, che in quel momento era la fidanzata di Marcello. Mi chiamò e mi disse che la famiglia sapeva che io ero figlio di Domenico, perché lui stesso glielo aveva confessato. Più tardi scoprii che la relazione tra mia madre e Modugno era in corso quando Franca Gandolfi era incinta di Marcello».
‘Tuo padre non è tuo padre” è una frase che avrebbe sconvolto chiunque. «Quando ho avuto questa notizia sono rimasto sbigottito, incredulo. Poi ho sofferto molto per adattarmi a questa nuova verità: ho dovuto realizzare la cosa e, ovviamente, affrontare una grave crisi di identità. Non potevo nemmeno parlarne con quello che, fino a quel giorno, avevo creduto mio padre, perché stava molto male e ho voluto evitargli un dolore».
La madre di Fabio è Maurizia Calì, coreografa del Teatro Sistina. «Con mia madre ho parlato subito della cosa, ma preferiva che la questione rimanesse privata. Quando ho deciso di agire legalmente, lei non ha accettato la mia scelta». L’incontro tra Maurizia Calì e Domenico Modugno ha come sfondo proprio il Teatro Sistina, dove lavorava, nell’ufficio stampa, anche il marito della Calì, Romano Camilli. «Mia madre faceva parte del corpo di ballo di Rinaldo in campo, il musical che Garinei e Giovannini avevano preparato per celebrare i cento anni dell’unità d’Italia. Si sono conosciuti in quell’occasione. E da quell’incontro sono nato io».
Fabio Camilli, classe 1962, che nasce con l’arte nel sangue, racconta di non aver mai avuto l’occasione di parlare del segreto più doloroso della sua vita con l’altro protagonista della vicenda: il presunto padre, Domenico Modugno. «Ricordo che una volta, quando sapevo da poco la verità, venne a vedere uno spettacolo in cui recitavo con Marcello e Massimo. Avrei voluto parlargli, ma era malato, ed era accompagnato dalla moglie: non me la sentii. E, dopo, fu troppo tardi». Ormai, però, la consapevolezza c’era, ed è iniziata quella battaglia legale per il riconoscimento della paternità che dura ancora oggi. Una lunga guerra a colpi di carte bollate, con una posta alta, perché in gioco c’è, oltre all’identità di un uomo, anche un altro aspetto: riconosciuta la paternità, Fabio entrerebbe nell’asse ereditario. E la divisione del cospicuo patrimonio lasciato dal grande Modugno dovrebbe, a quel punto, essere ridefinita.