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 2014  gennaio 22 Mercoledì calendario

DECADENZA, STRASBURGO AMMETTE UN RICORSO ANTI-SEVERINO


Arriva da Strasburgo, dove ha sede la Corte europea per i diritti umani, una notizia che sicuramente piace a Berlusconi e a tutti i detrattori del decreto Severino. Che considera incandidabile chi è stato condannato a più di due anni di pena. Decreto che ha determinato la sua decadenza da senatore il 27 novembre 2013. L’ex premier e il suo team legale hanno sempre detto che la Severino non poteva essere utilizzata in modo retroattivo, cioè per reati precedenti alla sua approvazione (dicembre 2012, mentre la condanna di Berlusconi per Mediaset è del primo agosto 2013). Per questo, a settembre, il leader di Forza Italia si è rivolto alla Corte di Strasburgo.
Adesso, proprio da Strasburgo, arriva una prima pronuncia di ammissibilità per un ricorso identico. Quello di Marcello Miniscalco, segretario regionale del Psi del Molise, lo stesso collegio di Berlusconi, escluso dalle elezioni del 2013 per via di una condanna per abuso di ufficio di una decina di anni prima. Anche Miniscalco contestava la non retroattività della legge, tesi sostenuta da molti giuristi durante la lunga battaglia sulla decadenza in Senato. Tesi contenuta nei pareri pro veritate depositati dai legali dell’ex premier. Tesi sostenuta dal primo relatore sul caso, il Pdl, ora Ncd, Andrea Augello. Tesi decisamente contestata dal successivo relatore, il presidente della giunta per le elezioni e immunità Dario Stefàno di Sel. Una tesi, in verità contraddittoria, rispetto all’iter del decreto legislativo, che è una costola della legge anti-corruzione. Fu approvato in tutta fretta a fine 2012 e fu votato anche dall’allora Pdl perché doveva garantire le famose “liste pulite” per le elezioni che si sarebbero svolte due mesi dopo. Di certo, va da sé che doveva valere per i reati già commessi e non per quelli futuri.
Ma tant’è. Adesso Strasburgo ammette il ricorso di Miniscalco. Nessuna decisione nel merito quindi, solo la notifica che tratterà il caso e non ha considerato irricevibile. Va da sé che se Strasburgo dovesse accettare la tesi Miniscalco-Berlusconi questo aprirebbe la via a un possibile ricorso contro la decadenza. Sull’ex premier grava anche l’interdizione dai pubblici uffici per due anni (se confermata dalla Cassazione), una misura più blanda rispetto al blocco di sei anni della Severino. Senza Severino e senza altre condanne potrebbe ricandidarsi alle politiche se scavallano il 2015. Miniscalco reagisce così: «Ho accolto la notizia con tranquillità e serenità. Attendo fiducioso l’esito finale. Il fatto che il ricorso sia ammissibile è già importante». Su Berlusconi: «Per me gli individui sono tutti uguali, lui ha avuto successo, ha tanti soldi e io non ne ho. Però sono una persona come lui. Comunque mi interessa il mio caso, seguo quello, sono due vicende separate». Ma è ovvio che, giuridicamente e soprattutto politicamente, non è così. Perché un caso come il suo, se passasse a Strasburgo, metterebbe in crisi l’applicazione della Severino per tutto il passato.