la Repubblica 22/1/2014, 22 gennaio 2014
Matteo Renzi ha in giusta antipatia i tatticismi e i “nulla di fatto” che hanno ossidato, fino a bloccarlo, il motore della politica
Matteo Renzi ha in giusta antipatia i tatticismi e i “nulla di fatto” che hanno ossidato, fino a bloccarlo, il motore della politica. Ma con Cuperlo deve avere la pazienza e l’umiltà di ricucire, perché non si tratta — come magari Renzi crede — di rabbonire un notabile; si tratta di mantenere un rapporto di fiducia con un pezzo significativo, e per niente decrepito, del Pd, della sinistra e del suo elettorato. Compresi molti di quelli che hanno votato Renzi alle primarie.
Il rimedio alle vecchie pastoie, alle discussioni interminabili e inconcludenti, non è il bullismo decisionista: quello può piacere giusto ai bulletti (appunto) di Forza Italia che nelle loro noterelle spiritose deridono Cuperlo. Loro sono abituati al culto del capo che sa tutto e decide tutto. La sinistra democratica no, non è abituata. Renzi si rassegni a perdere, ogni tanto, qualche mezzo pomeriggio a discutere. Non per onorare una liturgia, ma per una ragione molto più solida: anche gli altri, a volte, hanno qualcosa di utile da dire e qualcosa da insegnare. Per esempio sulla faccenda delle liste bloccate. Che non piace nemmeno a tanti, anzi tantissimi degli elettori di Renzi.