Ettore Bianchi, ItaliaOggi 22/1/2014, 22 gennaio 2014
PURE I BUDDISTI MENANO DI BRUTTO
In teoria è una religione che propugna la pace e la tolleranza. In pratica non mancano le schegge impazzite che, nei fatti, si dimostrano completamente diverse. In Sri Lanka esiste una setta estremista, chiamata Bodu Bala Sena, che fa parte di un movimento radicale più ampio che si sta diffondendo in tutto il Sudest asiatico e che comincia a destare preoccupazione.
In Birmania la minoranza islamica Rohingya è stata oggetto di un’opera di pulizia etnica da parte di gruppi buddisti, denunciata dall’organizzazione Human Rights Watch.
In Thailandia l’insurrezione musulmana nel sud del paese ha spinto alcuni buddisti a imbracciare le armi per difendersi. In India alcune bombe scoppiate nei luoghi di culto buddisti hanno fatto pensare a una rappresaglia da parte di gruppi islamici.
In Sri Lanka, nel corso del 2013, una ventina di moschee è stata presa d’assalto dai buddisti. Qui le minoranze cristiana e islamica sono finite nell’occhio del ciclone. Molte attività commerciali sono a rischio. Un commerciante musulmano, titolare di un negozio di abbigliamento nella periferia di Colombo, ha raccontato che il suo locale è stato saccheggiato un anno fa e che lui stesso è stato picchiato. La maggioranza buddista di origine cingalese domina la politica e l’economia. Musulmani come quelli dell’etnia Tamil sono stati sempre considerati alla stregua di invasori dalla maggioranza cingalese seguace del Buddha.
I musulmani, originari soprattutto dell’India e della comunità di commercianti arabi, si trovano in Sri Lanka da oltre mille anni. Si sono mescolati ai cingalesi, parlano tamil e abitano sulla costa orientale. Oggi gli islamici rappresentano quasi l’8% dei 21 milioni di abitanti del paese asiatico, ma sono considerati una minaccia e visti come responsabili di mali come la corruzione e l’aumento del costo della vita. Una sorta di capro espiatorio, insomma.
Bodu Bala Sena è un organismo creato nel luglio 2012 da alcuni monaci ed è guidato dal venerabile Galaboda Aththe Gnanasara. Il suo obiettivo è tutelare la cultura cingalese buddista. Il movimento attira numerosi giovani grazie alla sua presenza online sulle reti sociali. Il suo metodo contempla la diffusione di notizie incontrollabili per danneggiare i musulmani. I buddisti estremisti sostengono che gli islamici sottraggono posti di lavoro e si accaparrano l’economia dello Sri Lanka per arricchirsi e dominare meglio. Ecco un concentrato della loro diagnosi: cristianesimo e Islam convertono in massa le popolazioni più povere in cambio di soldi e cibo; ciò minaccia fortemente la cultura buddista e le tradizioni ancestrali.
L’anno scorso, grazie all’appoggio di influenti personalità, il movimento buddista è riuscito a far vietare la vendita di carni halal, quelle lavorate secondo i rigidi princìpi della legge islamica. Secondo alcuni osservatori, tuttavia, i seguaci della setta buddista non sarebbero mossi da idee religiose, ma dalla volontà di conservare la razza cingalese. Il governo incoraggia Bodu Bala Sena e alcuni ministri lo sostengono direttamente. C’è anche chi teme che lo scontro possa radicalizzarsi, portando a una divisione del paese e perfino a una guerra civile. Alcuni moderati ritengono che sia comodo per l’esecutivo avere un nemico da combattere: questo rafforza la sua immagine di custode della sicurezza nazionale.