Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 21 Martedì calendario

SONIA TONI SCATENATA CONTRO RENZI


Ex-moglie ma non ex-barricadiera. Sonia Toni è l’ex-moglie di Beppe Grillo. La coppia ha avuto due figli. Hanno divorziato (lui s’è risposato) ma lei è rimasta fedele alla causa e vorrebbe candidarsi («ci sto pensando») col movimento dell’ex. Che cosa ne dirà il leader maximo?
Lei, per ora, inonda il web e i meetup grillini coi suoi proclami al fulmicotone: «Avete notato che nelle proposte di legge elettorale del duo rottamatore/pregiudicato, il termine «premio di maggioranza» che la consulta ha decretato incostituzionale, è stato sostituito dal termine fregatura «premio di governabilità»? È la stessa manovra lessicale dei finanziamenti pubblici ai partiti bocciati con un referendum; finanziamenti che sono stati bellamente sostituiti con il termine «rimborsi elettorali». Ci prendono per il culo».
Linguaggio colorito, come quello dell’ex-marito con cui, assicura, è rimasta in buoni rapporti. Un altro esempio ficcante di grillopensiero filtrato dall’ex-consorte? «Renzie ce l’ha più grosso di tutti, o per lo meno lo crede. Lui è lì perchè l’hanno votato 3 milioni di persone delle primarie, Gabibbo compreso. Cosa ha raccontato Renzi a queste fantomatiche persone? Renzi dixit (16 settembre 2012): «Berlusconi sa che se vinciamo noi, lui è il primo rottamato. Normale dunque che faccia il tifo per Bersani o Vendola. Ma noi vinciamo lo stesso» Poi, il 10 dicembre 2012: «Caro Silvio, le cose si possono comprare, le persone no. Non tutte, almeno. Io no. Hai le porte aperte per me? Chiudi pure, fa freddo!». Passiamo al 20 maggio 2013: «Per un partito come il mio sarà un grande giorno quando riuscirà a far capire che Berlusconi va mandato in pensione». E il 3 ottobre 2013: «Finito il teatrino di Berlusconi, il governo ha l’occasione di voltare pagina, finalmente. Non la sprechi!». Elettori Pd, per la vostra dignità, fatevi restituire i due euro dallo smacchiato, rottamato, pensionato, cacciato dal Senato e ora riesumato pregiudicato Berlusconi!».
Il nemico giurato è diventato Matteo Renzi e l’ira funesta di Sonia sorpassa in corsa perfino quella di Grillo: «Renzi, fai schifo. E poi se lo chiami «ebetino» magari si arrabbia. Renzi, il premio di maggioranza è incostituzionale! E Travaglio vorrebbe che il M5S prendesse accordi con questo qua? Ormai è chiarissimo: questi senza il premio di maggioranza sono finiti, ecco perchè hanno fatto il porcellum e soprattutto ecco perchè in 8 anni non sono stati capaci di cambiarlo. Se non ci fosse stata una sentenza della consulta, avremmo ancora quella legge schifosa che, per altro, oggi, politici come Renzi e Berlusconi vogliono propinarci ancora se pur con qualche cambiamento marginale».
Sonia Tani conobbe Grillo alla fine degli anni Settanta tra i tavolini dell’Embassy, rotonda sul mare di Rimini. Fu un colpo di fulmine, cementato dalle condivise tematiche ambientaliste. Chiusa la parentesi matrimoniale ella si intruppò, a Rimini, coi Verdi, tentando (2006) di arrivare in consiglio comunale. Non fu eletta e se ne andò sbattendo la porta. Quando Grillo ha fondato il movimento vi ha aderito, diventando una pasionaria dei 5stelle, pronta a cavalcare i j’accuse grilleschi, per esempio quelli contro i giornali: «Un quotidiano che non riceve finanziamenti pubblici è senza dubbio da elogiare ma forse questo non è sufficiente ad evitare di scrivere stupidaggini. Sul Fatto Quotidiano c’è un articolo in cui il condizionale è la forma del verbo più usata e questo già la dice lunga sulla sua attendibilità ma, se anche fosse vera la notizia riportata, la domanda che ci si pone alla fine può essere solo: embè? Allora, lo scoop sarebbe che in primavera Grillo farà una nuova tournée ma, udite udite: i suoi spettacoli saranno a pagamento. Ma va? Lo scandalo starebbe nel fatto che, in questi spettacoli sicuramente si parlerà di politica e di elezioni europee però, contrariamente ai suoi innumerevoli comizi fatti per anni nelle piazze di tutta Italia, saranno a pagamento, dimenticando di aggiungere che da almeno 20 anni Grillo nei suoi spettacoli parla di politica, cultura e problemi sociali, In pratica, ne ha parlato più nei suoi spettacoli che nei comizi nelle piazze. Avete scritto che per anni Grillo ha girato l’Italia a proprie spese per promuovere il lavoro del M5S? Avete idea di quanto possa costare in termini di tempo, energie e soldi, un impegno del genere? Grillo torna a fare il suo mestiere e (scandalo) torna a guadagnare. Ma come si permette? Voi, lavorate gratis?».
E dire che del cerchio magico di Sonia fa parte proprio un giornalista, Olivero Beha, che ha scritto l’introduzione a un suo libro (Anatema ambiente): «Questo essenziale manualetto ci ridefinisce un quadro che può essere fatto immediatamente nostro solo grazie a un robusto infuso di consapevolezza. Anzi, giacché non c’è tempo da perdere, di «Konsapevolezza».
Guardandoci attorno, mi sembra un aggiornamento energico, necessario, indispensabile». Lei ricambia: «Beha è sempre molto lucido, obiettivo e informato. Insomma, un giornalista onesto. Ecco perchè lo hanno cacciato dalla Rai». Sui temi ambientali, Sonia reclama però la primogenitura rispetto a Grillo: «Me ne occupavo prima di lui, già negli anni Ottanta, perché con due figli pensare alla salute del mondo in cui viviamo credo sia naturale».
Se sarà eletta, si impegnerà principalmente sulle tematiche green. Ma assicura di essere d’accordo totalmente con quello che fa Grillo, con buona pace dei militanti che, anche a Rimini, chiedono più trasparenza e più democrazia interna: «Chi lamenta una presunta mancanza di libertà si dimentica che la democrazia senza il rispetto delle regole sarebbe il caos. Forse Beppe in qualcosa potrà sbagliare, ma è l’ossatura quella che conta. Oggi, dopo vent’anni, abbiamo finalmente un’opposizione vera».
Quindi, via con la cacciata dei mercanti dal tempio: «Grillo non fa altro che dire cose che in molti pensiamo, pretendere che chi fa politica sia onesto non ha nulla di rivoluzionario. Il gioco dei partiti va scardinato. All’80% sono marci. Chiedere che chi governa mantenga le promesse è di una semplicità disarmante. La differenza è che a dirlo è uno come Beppe, capace di calamitare le masse. Ma non fa altro che sostenere cose che tutte le persone sane moralmente dicono». Sonia Toni potrebbe diventare uno dei punti di riferimento dei 5stelle se Grillo le darà spazio. Ma lei, Grillo, lo voterebbe? «È un’ipotesi fantascientifica, perchè lui non si candiderà mai . Da anni ne parliamo, ma lui sa bene che questo non è il suo ruolo».