Elisabetta Iovine, ItaliaOggi 21/1/2014, 21 gennaio 2014
COPPIE OMO IN FRANCIA, 7 MILA I MATRIMONI
Nel 2013 in Francia si sono sposate 7 mila coppie omosessuali: il 3% delle complessive 238 mila unioni celebrate. Le coppie dello stesso sesso rappresentano l’1% dell’intera popolazione. Come sottolinea Pascale Breuil, capo dell’unità studi demografici e sociali dell’Istituto francese di statistica, con l’entrata in vigore lo scorso maggio della nuova legge che permette i matrimoni gay, c’è stato un effetto di aggiustamento per gay e lesbiche che da tempo volevano ufficializzare il loro legame.
L’effetto si nota soprattutto per l’età media delle coppie: 50 anni per gli uomini e 43 per le donne, mentre per le coppie eterosessuali è rispettivamente di 37 e 34 anni. Il picco si è avuto in settembre, quando i matrimoni sono stati 1.500. I numeri del 2013 dovrebbero, secondo gli esperti, ripetersi nel corso di quest’anno. In proporzione le cifre sono superiori a quelle osservate negli ultimi anni in Olanda, Belgio e Spagna. Rispetto a quanto accadeva qualche anno fa, le coppie omosessuali sono molto meno riluttanti a uscire allo scoperto e a optare per il matrimonio. La maggior parte (i tre quinti del totale) riguarda gli uomini. Il fenomeno è tipicamente cittadino, con il 25% delle unioni nelle città che contano oltre 200 mila abitanti, il 14% delle quali a Parigi. Ma la campagna non è immune dal fenomeno: un altro quarto dei matrimoni è avvenuto nei centri sotto i 2 mila abitanti.
Tra i contrari alla legge che ha istituzionalizzato le coppie gay c’è Hervé Mariton, del partito di centrodestra Ump. Egli si domanda se valesse la pena dividere la società francese e attentare all’istituzione del matrimonio, considerato che, in base agli ultimi sondaggi, oltre metà della popolazione continua a essere contraria al nuovo orientamento legislativo.
Sul fronte opposto Inter-Lgbt, l’associazione che difende le unioni gay, evidenzia l’importanza simbolica del provvedimento, soprattutto sul versante dell’uguaglianza. Tuttavia, per alcune coppie, il matrimonio rimane una scelta a metà, perché la ritengono l’unica possibilità per metter su famiglia e adottare un figlio. C’è anche chi, come Ludovine de la Rochère, dell’organismo Manif pour tous (Manifestazione per tutti), argomenta che nessuna cifra può giustificare l’unione di due uomini e due donne che non sono in grado di creare una famiglia, salvo il fatto di impiegare il loro tempo per avere figli che saranno privati del padre o della madre.