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 2014  gennaio 21 Martedì calendario

DONNA ANGIOLA «TOSTA E SUPER-CHIC»

TRA PROCESSI, SCANDALI E NUOVI BUSINESS –

ROMA Una tosta eppure molto chic, dicono nell’ambiente salottiero romano. Da che a 16 anni mise in fuga i suoi rapitori, fino a quando, solo ieri, era considerata una delle donne più ricche della città. La cinquantaseienne erede del costruttore Renato Armellini, non ha solo continuato a muoversi sulla scia del padre (morto per un malore sulla riva dell’Argentario nel ’93) ma ha ampliato il suo raggio d’azione al settore turistico-alberghiero, prova ne sono i tre hotel Aran di cui è proprietaria e che prendono il nome dalle sue iniziali, (tra Eur, Fonte Meravigliosa e porto turistico di Ostia), per i quali nel 2009 ha conseguito il premio Excellent, assegnatole durante l’edizione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano.
Dal quartier generale, la casa di famiglia all’Eur, Angiola Armellini, si era negli ultimi anni spostata nel centro di Roma, «in una casa bellissima» si dice e c’è da crederci, visto che è proprietaria dal 2007 di palazzo Alberini in via del Banco di Santo Spirito, dietro via dei Coronari, dimora storica e attribuita a Raffaello e Giulio Romano, che ha provveduto a ristrutturare. Elegantissima, definita dai nemici (le persone che non saluta) una radical chic che sempre strizza l’occhio ai salotti di sinistra, l’imprenditrice a lungo ha fatto coppia con l’ex Dc, ora Centro democratico, il deputato Bruno Tabacci, con il quale è rimasta in amicizia.
IL PRECEDENTE

Bilanci, false fatture: affari, politica e conti in banca hanno segnato anche la fine del suo primo matrimonio, quello con Alessandro Mei. La manager nel ’96 è stata già processata assieme al marito, lui accusato di aver fatto sparire 200 miliardi di lire e della bancarotta fraudolenta della società Fincom, di proprietà del suocero; lei anche d’essersi appropriata di denaro e beni sociali a danno dei creditori. Spregiudicata, bella, elegante, paparazzata nei party in stile hollywoodiano come pure nei salotti più riservati della capitale, la Armellini dal ’99 ha la residenza a Montecarlo ma di fatto vive in città nell’attico e superattico intestato a società lussemburghesi. La sua famiglia è anche proprietaria degli edifici attorno alla fermata della Metro Laurentina iniziati negli anni ’70 e completati dopo un accordo con la giunta Rutelli e stabili costruiti tra Magliana, Nuova Ostia, Tuscolana, Aurelia.
LA FONDAZIONE
Angiola Armellini è presidente della Fondazione Renato Armellini, istituita in ricordo del padre morto a 63 anni per un infarto in mare dopo una vita assai più pericolosa. Nel ’77 arrestato per bancarotta fraudolenta, nel ’78 per truffa aggravata e nel ’79 per lottizzazioni abusive a Pomezia, nell’80 è vittima di un sequestro: un commando fa irruzione nei suoi uffici di via Laurentina e lo porta via con una pistola puntata alla tempia. Viene rilasciato dopo 263 giorni in Calabria. Nel ’93 un nuovo blitz turba lui e la sua famiglia: cinque banditi armati entrano nella bella villa all’Eur e si fanno consegnare i soldi della cassaforte. Ora l’erede della dinastia di costruttori è nei guai, di nuovo sotto i riflettori, per quella che sembra la madre di tutte le evasioni, ma già dal 2009 il Fisco indagava sulla sua residenza a Montecarlo.