L. Fan., Il Messaggero 21/1/2014, 21 gennaio 2014
PROPOSTA CHOC DEL NOBEL BECKER: «LEGALIZZARE LA VENDITA DEI RENI»
ROMA Un vero e proprio mercato dei reni, in cui chi è interessato può mettere in vendita uno dei propri, è l’unico modo per risolvere il problema delle liste d’attesa dei trapianti. È la proposta choc, destinata a far discutere, apparsa in un articolo sul Wall Street Journal a firma dell’economista premio Nobel Gary Becker e del suo collega argentino Julio Elias. La vendita dei reni è vietata in quasi tutti i paesi del mondo ed il traffico illegale di organi è combattuto a causa anche dei gravi problemi bioetici.
L’editoriale passa in rassegna sia le cifre sulle donazioni negli Usa, che vedono una lista d’attesa media di 4,5 anni per un rene, e i metodi in uso oggi per aumentare il numero di organi disponibili, a partire dalle campagne per aumentare il ricorso ai donatori vivi, parenti o amici del paziente. «Nessuno dei metodi in uso oggi è in grado di eliminare la carenza di reni - scrivono gli autori - mentre invece pagare i donatori per i loro organi ci riuscirebbe. In particolare, con un prezzo sufficiente per i reni il numero di organi disponibili crescerebbe molto senza incidere molto sul costo del trapianto». Secondo i calcoli un rene dovrebbe essere pagato intorno ai 15mila dollari (poco più di 11mila euro), un prezzo che farebbe crollare il ricorso alla dialisi. Un identico ragionamento dovrebbe essere fatto per gli altri organi. «Il sistema che stiamo proponendo - scrivono - include il pagamento agli individui che acconsentono al prelievo degli organi dopo la morte. La presunta immoralità di un mercato degli organi andrebbe confrontata con la possibilità di evitare ogni anno centinaia di migliaia di morti di pazienti in lista d’attesa».
LE REAZIONI
Allo stato attuale «non è eticamente accettabile» la proposta di un mercato per la vendita dei reni a fini di trapianto, perché «ciò implicherebbe, ancora una volta, lo sfruttamento delle categorie più deboli a vantaggio di quelle più forti». Questo il giudizio del vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), Lorenzo D’Avack, in merito alla proposta di Becker di permettere un ’mercato dei renì al fine di eliminare il problema delle liste di attesa. Il punto, osserva D’Avack, è che «non sarà mai la persona ricca a decidere di vendere un rene, bensì a farlo sarà sempre la persona povera, spinta da necessità». Dunque, se esistesse un mercato legale per la compravendita dei reni, in qualche modo si «legalizzerebbe lo sfruttamento dei più poveri a vantaggio dei più ricchi». Un mercato legale, d’altra parte, contribuirebbe a ridurre le liste di attesa per i trapianti, ma «la società - rileva il bioeticista - deve purtroppo pagare un prezzo se vuole rimanere nel rispetto di alcuni principi etici; se così non fosse, di fronte alla prospettiva di poter migliorare una situazione, qualunque cosa potrebbe essere ammessa».